Saturday, 30 January 2016

Daredevil

@@@ Spoilers on @@@
By F&F


Matt: I'm not seeking penance for what I've done, Father. I'm asking forgiveness…for what I'm about to do.


DD: Solido, fra le strade di Hell's Kitchen. La storia è piuttosto semplice: Kinpin vuole gentrificare Hell's Kitchen sfruttando la distruzione portata dalla battaglia di New York ('the incident'), Matt&Co vogliono minimizzare l'impatto sui meno abbienti usando la legge di giorno e le botte da orbi di notte. All’interno di questo plot si inserisce la crescita di Matt/Daredevil come uomo, come avvocato e soprattutto come Daredevil. Si perché piano piano germoglia e cresce quella che sarà la sua dimensione (e vocazione) di giustiziere mascherato, così come si delinea la sottilissima linea di confine fra giustiziere ed assassino, che lo porterà a diventate il diavolo senza paura di Hell's Kitchen.
C’è molto della mini serie di Miller Daredevil: The Man Without Fear , a partire dal costume nero che Matt indossa per tutta la serie.
Non c'è molto da dire se non che è fatto bene assai, non spreca una battuta e non ha un momento in cui la trama dia la sensazione di essere sfilacciata. Non si risparmia il sangue nemmeno qua, tante volte qualcuno fosse troppo sensibile, ed è spesso il sangue di Matt che ne busca comunque a destra e a sinistra. In questo ricordiamo il DD di Ann Nocenti e Romita Jr, che ci mostra un DD umano nel corpo molto spesso sanguinate e ferito ai limiti della sopportazione.


DeKnight, lo showrunner, ci risparmia tutta una serie di stereotipi che cominciano a pienarci un po' le palle e ci presenta Matt Murdock di personalità travagliata quanto basta, ma non disfattista e solitario. Il DD televisivo prende ispirazione a piene mani (giustamente) dal Daredevil dei migliori autori Marvel. C’è tantissimo Miller ovviamente, Devil si deve muovere fra cosa è giusto e cosa è sbagliato, in una città che di giustizia sembra esserne rimasta ben poca. Il Devil milleriano e quello Netflix hanno in comune il lato umano di Matt, il riflettere continuo su giustizia, su bene e male (ricordiamo lo stupendo Daredevil  “Roulette”, dove Devil gioca alla roulette russa con il suo acerrimo nemico, paralizzato in un letto di ospedale, riflettendo sulla moralità e sul conflitto del bene e del male), sul rapporto con le persone care e la solitudine che la sua missione comporta. 
E dopo Miller chi se non il DD di Ann Nocenti può aver dato ispirazione? Più che nelle storie, nella caratterizzazione di Matt, dove DD rappresenta la necessità di prendersi i rischi nella vita e di uscire dalla cosiddetta “comfort zone”


Ci sono poi i comprimari, che girano intorno a DD:


Foggy Nelson qualcosa di più di semplice spalla comica, si rivela piano una figura fondamentale per Matt: puro compagno di vita e di legge, è il molo a cui lanciare l’ormeggio per non perdersi nel mare della "violenza chiama violenza" ed oltrepassare il famoso confine già citato.


Un grandissimo Kinpin - probabilmente grazie all'altrettanto grande Vincent D'Onofrio (quanto strada il nostro “Palla di Lardo” di FMJ) - supercattivo dalla morale solida, con la genuina ambizione di far qualcosa di buono per la sua città. Un uomo solo come Matt…almeno fino all’arrivo di Vanessa, pedina fondamentale in tutta la storia del Fisk a fumetti (e si intuisce anche in quella televisiva)


Ottime anche le donne, a questo giro, Claire Temple, onesta e diretta, che però è destinata a imbattersi nei supereroi più bordeline della Marvel (è anche in Jessica Jones e sarà in Luke Cage), La bellissima e affascinante Vanessa Marianna, che tira fuori il meglio di Kinpin con la grazia e la leggiadria che solo una curatrice di arte può avere e infine Karen Page, svampita e determinata, forse l'unico personaggio così così per adesso. Ma attenzione, perchè Karen nei comics avrà un ruolo determinante per la vita di Murdock (Miller Mazucchelli nello stupendo “Born Again”) e non ci stupiremmo se nel proseguo della serie non cresca anche lei.


Ci sono poi altre figure minori, ma per chi ben conosce il nostro Diavolo, sono essenziale per capire cosa ci possiamo aspettare:

Nobu, che ci intruduce “The Hand” clan di assassini che avranno un ruolo fondamentale nella vita di Matt (“Last Hand” ancora di Miller e Janson)

Leland, per ora solo in affari con Fisk, in attesa di diventare "the Owl” nemico storico di DD? - la morte non e' permanente nel mondo dei comics, si sa.


Ed infine una serie di Easter Eggs, qualche appassionato ne ha contati e indicati circa una trentina: si va dal Melvin Potter aka Il Gladiatore, fino a riferimenti ad Iron Fist (altra serie Netflix futura).


Considerazioni personali.
Francesco: Concludo con una mia considerazione sul perché mi sia appassionato tanto per questa serie. Partiamo dal fatto che il supereroe praticamente invincibile (vedi Superman o simili) non mi ha mai fatto impazzire. Il fatto che i villain abbiano da sempre più fascino dei buoni, è legato alla loro imprevedibilità, alle loro sfaccettature e contraddizioni, e questo Devil è un essere umano e come tale ne ha tutti i difetti e i dubbi. Cade, si rialza, è solo, cerca aiuto, si nega. Prova anche a credere in Dio. Questo suo lato molto umano, in un contesto così noir, così pesante come è Hell's Kitchen me lo ha reso sempre più affascinante. Non a caso nella DC adoro Batman: perché, diciamocelo, fra Batman e Devil, Gotham e Hell's Kitchen, possiamo facilmente cambiare le pedine (guarda caso uno dei crossover marvel/DC è stato proprio fra quei due)

Fede: Se mi permettete la piccola digressione geo-politica: non si capisce perche', a 25 anni dalla fine della guerra fredda, i russi devono sempre sembrare dei coglioni! Tornando allo show, ho solo un grande rammarico: ora tutte le serie TV che mi guardo hanno questo come termine di paragone e sembrano terribilmente fatte male. A parte Agent Carter. Lei regge alla grande.

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