Thursday, 28 April 2016
Game of Thrones S6Ep1 - The red woman
Sento il dovere di fare outing su una questione di cuore. Mi sono sempre chiesta come chi non ha mai letto The song of ice and fire si potesse approcciare a Game of Thrones. Per chi sa già la trama, tipo me, la visione dello show ha tutto un altro sapore. Tolti i colpi di scena, che tanta parte giocano nelle rappresentazioni televisive, resta la curiosità di vedere come questo o quel personaggio viene interpretato o come questa o quella storyline raccontata. Ma si vedranno i draghi? Ci sarà Lady Stonehearth? Ma come mai Jaime va a Dorne e non a Riverrun? Sansa a Winterfell in mano ai Bolton? Il Red Wedding è tale e quale. E via dicendo.
Ma chi non ha mai letto il libro, mi sono sempre chiesta, quanto davvero si gusta i dettagli? Stordito come sarà dai colpi di scena, quanta attenzione potrà mai porre alle dinamiche fra i personaggi? O ancora, come potrà mai aver capito tutta quella faccenda, così tanto dettagliata nei libri, da quella singola scena/dialogo/azione?
Adesso lo so perché domenica sera ero uno di loro.
All'inizio ammetto che non sia stata una bella sensazione perché, tolto tutto quel pathos legato a "non vedo l'ora di vedere questo", non sapevo bene come relazionarmi alle scene che si susseguivano sullo schermo.
Ancora non sono sicura di averlo capito ed è per questo che il taglio di queste review non sarà uniforme. Ma vediamo cosa ne viene fuori.
Veloce recap
La puntata inizia e finisce a Castle Black, riprendendo direttamente dal cliffhanger con cui si era conclusa la stagione precedente.
Jon Snow è parecchio morto e resta morto nella neve, sul tavolo della stanza di Davos fra i suoi compagni, con accanto il suo lupo Ghost e addirittura dopo la visita della Red Woman. Morto. "I saw him in the flames, fighting at Winterfell". Non che sia il primo abbaglio di Melisandre, ma questo è il colpo di grazia. Due eroi ha visto nelle fiamme, due eroi sono morti e stecchiti. Mentre i fedelissimi di Jon cercano di salvarsi la pelle nella battaglia a venire contro il resto del Night's watch, cercando aiuto - direi - nei wildlings di Tormund Giantsbane e Thorne è impegnato a riappropriarsi del comando, Melisandre si spoglia davanti allo specchio, si toglie il collare e si fa vedere per quello che davvero è, una vecchia strega. All'inizio non capivo che stesse succedendo, poi ho realizzato che la sua immagine e' solo un'illusione.
A Winterfell, Ramsay "piange" la morte di Myranda, in maniera peculiare ma quasi sincera ("this is good meat, feed it to the hounds"). La parte interessante è lo scambio di battute con papà Roose, il quale puntualizza che essersi divertito a torturare gli eredi di House Stark e delle Iron Island e averli fatti scappare, non mette in rilievo particolari skill tattici. La vedo male per la povera Lady Walda e il suo bambino. Nel mentre Sansa e Reek sono in fuga nella neve, vengono scovati dagli uomini di Ramsay e salvati da Brienne che alla fine ottiene di giurare fedeltà a Sansa. "I offer my services once again" diobonino accettali stavolta (vi ricordo che Sansa si era rifiutata di accettare i servizi di Brienne sulla via di Winterfell, prima che avesse davvero toccato il fondo). Devo dire che queste semplici scene nella neve, sono potenti. Sia Sansa che Reek sembra stiano per intraprendere un cammino di risalita e redenzione. Reek ha scontato il grande peccato di essere stato responsabile per la caduta di Winterfell e indirettamente anche del Red Wedding. Se non fa altre cazzate potrebbe anche rientrarmi in grazia. Sansa ha compiuto il percorso interiore che la porterà, spero, a fare grandi cose. Aspetto a gloria il momento in cui si rivede con Littlefinger.
A King's Landing, Cersei e Jaime piangono la morte di Myrcella. Cersei sembra seriamente provata dai recenti avvenimenti, è oramai solo l'ombra della leonessa di Casterly Rock capace di orchestrare la caduta di Ned Stark, l'omicidio di Robert Baratheon e l'ascesa dei Lannisters. Cersei è solo una madre che ha perso due figli su tre e, forse genuinamente, non sa più che pesci pigliare. L'evoluzione dei gemelli Lannisters è una delle più profonde. Chi se li ricorda, sbuffoni, eleganti e arrapati nella prima stagione? Guardali ora, piegati da dolore e sconfitte, abbracciarsi e giurare di riprendere ciò che gli è stato tolto "and more". La vita è proprio dura per tutti, in tempi avversi. Mai come in Game of Thrones le scelte sbagliate vengono pagate così care. Un passo falso e scivoli in fondo a un baratro senza appigli. Forse proprio qui sta la bellezza di questa lunga storia.
A Dorne, le Sand Snakes, con Ellaria al comando, spazzano via in pochi colpi armi varie la dinastia Martel. Compreso Areo Hotah che, ricordiamoci, era uno dei più valenti combattenti dei 7 kingdoms. Dorne si conferma un troiaio. Peccato. Le Sand Snakes hanno lo stesso carisma di ragazzine in piena esplosione ormonale e Ellaria lo stesso spessore di una gatta incazzata attaccata ai coglioni. Direi che in questo set si può solo migliorare.
Tyrion e Varys take a stroll in the deep dark wood, dove la wood è Meereen senza regina. Dopo la partenza di Daenerys in groppa al drago, la città sembra relativamente tranquilla, un Red Priest cerca di animare il popolo a cavarsela da sè, le scritte sui muri non sembrano particolarmente pro-regime e Varys ci rassicura che è on the problem e presto avrà indizi su chi sia il capo dei Son's of the Harpy. Tutto molto bello. Io adoro questi due. Nemmeno la coppia Daario/Jorah se la cava male a questa girata, rendendo il ritrovamento dell'anello nella prateria quasi credibile. Daenerys non ci risparmia lo sciorinamento di tutti i suoi titoli che poco scalpore fanno sul nuovo Khal di turno, ma ci risparmiano uno stupro (che sarebbe stato uno stupro di troppo, forse D&D hanno iniziato a ascoltare le critiche). Daenerys andrà a concludere i suoi giorni nella casa di riposo delle vedove dei Khal. Ho passato tutta questa parte a chiedermi dove cavolo fosse Drogon. Mai che si presenti quando c'è bisogno di lui. Forse era la stessa domanda dipinta sul volto confuso della mother of dragons.
A Braavos, Arya si sta trasformando in Daredevil. Non sono la sola che non ha resistito a sparare questo argutissimo nerd-paragone.
Ci sono state svariate chiavi di lettura di questo episodio, tutte valide.
C'è chi non ha potuto fare a meno di notare che il motivo dominante dell'episodio è il lutto, evidente a Castle Black dove si piangono Jon Snow e la morte della fede in R'hllor, altrettanto chiaro a King's Landing dove ci si dispera per la povera Myrcella. Addirittura a Winterfell c'è un morto che per una volta viene pianto e non esibito e a Dorne un morto viene in qualche modo vendicato.
Qualcun altro ha sottolineato come in questa puntata ci siano i semi per l'ascesa delle donne. Chiaramente, per quanto riguarda - finalmente - Sansa, salvata da Brienne, un'altra donna. Chiaramente anche per Ellaria, aiutata dalle Sand Snakes, che addirittura dichiara che nessun uomo debole mai più governerà Dorne. Più latente è l'ascesa di Arya, la cui ultima inquadratura con il titano di Braavos sullo sfondo però parla chiaro e anche Daenerys, di sicuro, risorgerà dalle ceneri, se non altro grazie al fatto che possiede tre draghi. Cersei e Melisandre si riprenderanno ben presto, suppongo, la prima spazzando via i Faith Militant, azione per la quale, per una volta, ha il mio appoggio incondizionato e la seconda resuscitando Jon Snow, evento che rianimerà la sua fede nelle fiamme.
Qualcuno ha detto che è la premiere più solida di 6. Non sono d'accordo. Secondo me la premier della IV stagione, che si apre con la fusione di Ice non ha uguale, ma anche questa puntata mantiene bene il passo.
Di sicuro ci ha lasciato con una gran voglia di vedere il secondo episodio.
Non ci sono praticamente riferimenti ai libri, a parte la figura di Khal Moro (nel libro Khal Jhaqo) e Arya cieca che in DwD prende il nome di Beth, chiede elemosina e impara a mentire e riconoscere chi mente, ma non mi pare riceva nessun allenamento da ninja. Se proprio una EE si vuole vedere, e' nel glamour di Melisandre. In DwD Melisandre usa questo tipo di magia per salvare la vita di Mace Rayder, dandogli le sembianze di un altro wildling (Lord of Bones), il quale era stato invece giustiziato con le sembianze di Rayder,
Lasciando per un attimo stare Dorne, la vera identità di Melisandre e' il colpo di scena principale, Si confermano i suoi non trascurabili poteri magici, ma ci appare, per la prima volta, confusa e profondamente scossa. Per tutta la scena ho pensato che si spogliasse per buttarsi nel fuoco a parlare con le fiamme. Invece si spoglia per andare a letto. In quell'azione così banale e quotidiana, si palesa tutta la sua fragilità, quel tipo di fragilità di chi ha lottato tutta la vita per un ideale che alla fine si è rivela falso.
Sono contenta che Jon sia rimasto morto. Che non lo fosse stato, sarebbe stato poco credibile. Che lo sia e torni, in una forma o l'altra, è un fatto assai più intrigante.
Tuesday, 26 April 2016
Daredevil Season 2
Con mio grande cordoglio, sono arrivata alla fine della seconda stagione di Daredevil.
In breve, resta uno dei migliori show supereroistici di tutti i tempi, anche se mi tocca ammettere che è un po' meno solido della prima stagione.
Del resto la prima stagione era impeccabile.
Questa e' ottima con qualche sfilacciatura.
La stagione si può dividere in due plot a se stanti: Punisher e The Hand.
In breve Punisher, molto incazzato per aver avuto la famiglia massacrata a Central Park, vittima casuale di uno scontro a fuoco fra cosche malavitose locali, cerca vendetta sterminando la qualunque. Gli amanti dello splatter hanno ancora l'orgasmo. Io, che sono schifiltosa, ho goduto molto di più del profilo psicologico di Frank Castle/Punisher, il suo concetto di bene e male e il suo ruolo all'interno del microcosmo metastabile di Hell's Kitchen.
Con Kinpin "fuori dalle palle" in carcere, il caos regna sovrano fra le cosche rivali. Punisher non va molto per il sottile e fa fuori tutti indifferentemente, incontrandosi/scontrandosi con DD che invece sostiene che botte OK, ma poi i criminali devono essere assicurati alla giustizia (almeno fino all'ultima puntata).
Ora, qui, caro DD, si potrebbe semmai ribattere che quello che e' stato preso a cinghiate con una catena e lanciato sotto alla tromba delle scale forse benissimo non sta, ma almeno non e' morto per mano tua...
Tornando al Punisher: quello che e' potente in questo personaggio e' che è stato capace di svegliare quella parte di ognuno di noi, molto piccola, soffocata infondo alla coscienza e imbavagliata dalla morale, che ci dice che tutto sommato il Punisher non ha tutti i torti. La giustizia non è veramente giusta, le forze dell'ordine sono per lo più corrotte - come viene ampiamente dimostrato dalle puntate che vedono protagonista Kinpin - e alla fine dei canti chi fa da sé fa per tre. Quando Punisher dice a DD che non ha le palle per andare fino in fondo, beh, quella piccola parte di noi ci vede annuire di fronte allo schermo, cosi' come si rispecchia in Karen Page che, in uno dei suoi ultimi dialoghi pre-rottura con Matt, farfuglia "No... maybe..." comprendosi la bocca.
Tanto bene è caratterizzato Punisher, con anche super scena finale di lui che si allontana in costume sullo sfondo della casa dei sogni che brucia, tanto tirato via è il plot che lo vede protagonista. Capisco che fosse solo a uso e consumo della sua caratterizzazione, ma tutto il business del Blacksmith ha saputo proprio di poco. Ancora non ho ben capito perchè il suo ex-comandante si fosse dato al traffico di droga e come facesse a essere più invischiato di Madame Gao e, soprattutto, non ho capito come quella sciacquina di Karen Page - si OK, c'ho qualcosa di personale -, abbia potuto tirare le conclusioni in un microsecondo alla vista della fotografia del tipo biondo. Ma insomma pazienza, nell'economia globale, questa parte è perdonabile. È solo un meno meno in fondo al 9.
The Hand è una organizzazione segreta di ninja cattivi che ha scoperto il segreto dell'immortalità. In pratica è la versione Marvel della League of Assassin e del Lazarus Pit della DC Comics (chi ha copiato chi, stavolta?).
Stick, si scopre, è il fondare e capo del Chaste, che combatte The Hand "...without mercy...".
All'interno di questo plot viene introdotto il superpersonaggio di Elektra che, se già mi stava simpatica dai fumetti e dalla versione cinematografica precedente, mi ha completamente convinto quando ha detto che, come parte del suo indottrinamento ninjifero, si è allenata in capoeira angola. Elektra è la ex di Matt dei tempi del college, ma evidente la fiamma assopita non si è spenta, perché i due hanno una chimica esplosiva sullo schermo. I due quasi quasi tornano insieme, se non ci si mettesse di mezzo il destino beffardo e, anche, una certa divergenza di punti di vista sulla questione omicidio, che suppongo avrebbe portato a un non proprio lineare equilibrio domestico, ma di sicuro ci avrebbe regalato sublimi scene di make-up sex.
Quando Elektra si scopre essere il Black Sky, super arma ninja già menzionata nella prima stagione, se la pensa un attimo se passare o no al lato oscuro e per fortuna ha un po' più cervello di Anakin Skywalker e torna sui suoi passi. Di tutta 'sta storia, secondo punto debole della stagione, almeno nella modalità in cui il climax e' stato trasmesso, la parte migliore è il dialogo sul tetto fra Elektra e Matt/DD (senza maschera) in cui si analizza mito e leggenda vs destino e in cui viene sottolineato che, poco importa se il Black Sky esista o meno, cose orribili verranno fatte in suo nome. I riferimenti al fondamentalismo religioso e alla situazione politica attuale non potrebbe essere più chiaro. Elektra non scapperà a Londra in luna di miele con Matt, ma di sicuro risusciterà dopo incubazione del sarcofago di Drakula alimentato a sangue di giovinetti storditi e ci regalerà una meravigliosa terza stagione.
Altre cose qua e là
Matt e Foggy: l'amicizia non regge allo tsunami generato in Foggy in seguito alla scoperta della doppia vita di Matt. Non è facile scoprire di punto in bianco che non hai idea di chi sia il tuo migliore amico. O meglio, l'amicizia regge dopo rivisitazione delle condizioni, ma non regge lo studio legale. Il che apre le porte a Foggy come crossover in Jessica Jones e Luke Cage e di questo tutti siamo felici.
Matt e Karen: per favore no. Lo so che è inevitabile, ma sono contenta che mi sia stato risparmiato per un'altra stagione. Karen si conferma una sciacquina ficcanaso, che davvero farebbe molto meglio a stare a casa invece che andare in giro a impicciarsi di cose che poi non sa gestire. Il suo ruolo di donzella in distress e' sempre più fastidioso di puntata in puntata e il cliffhanger finale, seppur ben studiato in vista della terza stagione, mi ha solo lasciato perplessa e scorata.
"You never let anyone in" dice Elektra "I let you" risponde Matt prima di proporre la fuitina.
E appena Elektra muore, Matt lascia entrare Karen? No via. No. No. No. Non ce la posso fare e quindi lascio la parola a Francesco.
Il direttore del bulletin: un cameo disegnato benissimo. Appare poco solo per fare da grillo parlante in maniera sottile e raffinata. Thumbs up senza se e senza ma.
Kinpin: appare poco ma tira su enormemente la qualità. Visto come si sono evolute le cose suppongo che si stia preparando il terreno per una grande stagione 3.
E ora parola a Francesco
Sono in accordo su tutto quanto detto dalla Fede, alla fine anche un po' su Karen (tifavo per Claire), quindi aggiungerò davvero poco a questa review.
Un appunto: non approvo molto la scelta di far morire Elektra per "mano" di Nobu. D'altra parte mettere nella S2 anche Bullseye (che uccide Elektra nel testo originale) era eccessivo, quindi mi tocca accontentarmi.
Faccio notare un piccolo EE. La stagione finisce con l'introduzione di un altro personaggio chiave nella storia di Matt (un'altra donna guarda caso): Natasha Romanoff. La tipa russa dal capello rosso, che nell'autobus picchia Karen...eccola qua!!! Sono già in Hype. (ndr Per chi è stordito come me la Fede, Natasha Romanoff è Black Widow, lo stesso personaggio interpretato negli Avengers da Scarlett Johansson, ma che a quanto pare in DD ha un'evoluzione diversa. Di sicuro non sembra una merda buona).
Mi limiterò solo a listare alcune storie di riferimento per quanto riguarda i personaggi della serie.
The Punisher.
Nonostante i tre film già usciti sul nostro Frank, il personaggio non ha mai avuto fortuna su pellicola. Nasce in Amazing -Spiderman nel '74 (The Amazing Spider-Man #129, di Gerry Conway,
Ross Andru e John Romita). Come al solito Miller ci ha messo del suo nella maturazione del personaggio sia direttamente che indirettamente. Il successo del Dark Knight di Miller ha fatto riflettere la Marvel, che ha trasformato Castle nell'eroe duro, incazzato e senza pietà che il pubblico voleva. Nasce quindi il Castle reduce del Vietnam che vediamo in DD. Tanti hanno messo mano alle sceneggiature dei fumetti e The Punisher ha goduto negli anni di una serie di disegnatori di grosso calibro. La vera vita (editoriale) per il Punitore ebbe inizio quando Roger McKenzie e Frank Miller lo inserirono come co-protagonista in una doppia storia di Devil. In quel momento, grazie anche alla contrapposizione con il "Red", ci fu un cambiamento importante nella visione del personaggio: non più schizofrenico in bilico tra bene e male, ma individuo quasi positivo, pur se con sfumature inquietanti. L’attenzione, a quel punto, fu posta sui metodi radicali, più che sull’uomo in sé. Avendo a disposizione un personaggio più complesso, la Marvel provò a lanciarlo in una serie tutta sua, che uscì nel 1986, anno fitto di capolavori come Watchmen e Il ritorno del Cavaliere Oscuro.
Allora leggetevi
Per quanto riguarda DD invece consiglierei le seguenti storie che sono legate anche agli eventi di questa seconda stagione:
Concludo con una tavola che trovo di una forza e bellezza disarmante
In breve, resta uno dei migliori show supereroistici di tutti i tempi, anche se mi tocca ammettere che è un po' meno solido della prima stagione.
Del resto la prima stagione era impeccabile.
Questa e' ottima con qualche sfilacciatura.
*********** Spoilers ************
La stagione si può dividere in due plot a se stanti: Punisher e The Hand.
In breve Punisher, molto incazzato per aver avuto la famiglia massacrata a Central Park, vittima casuale di uno scontro a fuoco fra cosche malavitose locali, cerca vendetta sterminando la qualunque. Gli amanti dello splatter hanno ancora l'orgasmo. Io, che sono schifiltosa, ho goduto molto di più del profilo psicologico di Frank Castle/Punisher, il suo concetto di bene e male e il suo ruolo all'interno del microcosmo metastabile di Hell's Kitchen.
Con Kinpin "fuori dalle palle" in carcere, il caos regna sovrano fra le cosche rivali. Punisher non va molto per il sottile e fa fuori tutti indifferentemente, incontrandosi/scontrandosi con DD che invece sostiene che botte OK, ma poi i criminali devono essere assicurati alla giustizia (almeno fino all'ultima puntata).
Ora, qui, caro DD, si potrebbe semmai ribattere che quello che e' stato preso a cinghiate con una catena e lanciato sotto alla tromba delle scale forse benissimo non sta, ma almeno non e' morto per mano tua...
Tornando al Punisher: quello che e' potente in questo personaggio e' che è stato capace di svegliare quella parte di ognuno di noi, molto piccola, soffocata infondo alla coscienza e imbavagliata dalla morale, che ci dice che tutto sommato il Punisher non ha tutti i torti. La giustizia non è veramente giusta, le forze dell'ordine sono per lo più corrotte - come viene ampiamente dimostrato dalle puntate che vedono protagonista Kinpin - e alla fine dei canti chi fa da sé fa per tre. Quando Punisher dice a DD che non ha le palle per andare fino in fondo, beh, quella piccola parte di noi ci vede annuire di fronte allo schermo, cosi' come si rispecchia in Karen Page che, in uno dei suoi ultimi dialoghi pre-rottura con Matt, farfuglia "No... maybe..." comprendosi la bocca.
Tanto bene è caratterizzato Punisher, con anche super scena finale di lui che si allontana in costume sullo sfondo della casa dei sogni che brucia, tanto tirato via è il plot che lo vede protagonista. Capisco che fosse solo a uso e consumo della sua caratterizzazione, ma tutto il business del Blacksmith ha saputo proprio di poco. Ancora non ho ben capito perchè il suo ex-comandante si fosse dato al traffico di droga e come facesse a essere più invischiato di Madame Gao e, soprattutto, non ho capito come quella sciacquina di Karen Page - si OK, c'ho qualcosa di personale -, abbia potuto tirare le conclusioni in un microsecondo alla vista della fotografia del tipo biondo. Ma insomma pazienza, nell'economia globale, questa parte è perdonabile. È solo un meno meno in fondo al 9.
The Hand è una organizzazione segreta di ninja cattivi che ha scoperto il segreto dell'immortalità. In pratica è la versione Marvel della League of Assassin e del Lazarus Pit della DC Comics (chi ha copiato chi, stavolta?).
Stick, si scopre, è il fondare e capo del Chaste, che combatte The Hand "...without mercy...".
All'interno di questo plot viene introdotto il superpersonaggio di Elektra che, se già mi stava simpatica dai fumetti e dalla versione cinematografica precedente, mi ha completamente convinto quando ha detto che, come parte del suo indottrinamento ninjifero, si è allenata in capoeira angola. Elektra è la ex di Matt dei tempi del college, ma evidente la fiamma assopita non si è spenta, perché i due hanno una chimica esplosiva sullo schermo. I due quasi quasi tornano insieme, se non ci si mettesse di mezzo il destino beffardo e, anche, una certa divergenza di punti di vista sulla questione omicidio, che suppongo avrebbe portato a un non proprio lineare equilibrio domestico, ma di sicuro ci avrebbe regalato sublimi scene di make-up sex.
Quando Elektra si scopre essere il Black Sky, super arma ninja già menzionata nella prima stagione, se la pensa un attimo se passare o no al lato oscuro e per fortuna ha un po' più cervello di Anakin Skywalker e torna sui suoi passi. Di tutta 'sta storia, secondo punto debole della stagione, almeno nella modalità in cui il climax e' stato trasmesso, la parte migliore è il dialogo sul tetto fra Elektra e Matt/DD (senza maschera) in cui si analizza mito e leggenda vs destino e in cui viene sottolineato che, poco importa se il Black Sky esista o meno, cose orribili verranno fatte in suo nome. I riferimenti al fondamentalismo religioso e alla situazione politica attuale non potrebbe essere più chiaro. Elektra non scapperà a Londra in luna di miele con Matt, ma di sicuro risusciterà dopo incubazione del sarcofago di Drakula alimentato a sangue di giovinetti storditi e ci regalerà una meravigliosa terza stagione.
Altre cose qua e là
Matt e Foggy: l'amicizia non regge allo tsunami generato in Foggy in seguito alla scoperta della doppia vita di Matt. Non è facile scoprire di punto in bianco che non hai idea di chi sia il tuo migliore amico. O meglio, l'amicizia regge dopo rivisitazione delle condizioni, ma non regge lo studio legale. Il che apre le porte a Foggy come crossover in Jessica Jones e Luke Cage e di questo tutti siamo felici.
Matt e Karen: per favore no. Lo so che è inevitabile, ma sono contenta che mi sia stato risparmiato per un'altra stagione. Karen si conferma una sciacquina ficcanaso, che davvero farebbe molto meglio a stare a casa invece che andare in giro a impicciarsi di cose che poi non sa gestire. Il suo ruolo di donzella in distress e' sempre più fastidioso di puntata in puntata e il cliffhanger finale, seppur ben studiato in vista della terza stagione, mi ha solo lasciato perplessa e scorata.
"You never let anyone in" dice Elektra "I let you" risponde Matt prima di proporre la fuitina.
E appena Elektra muore, Matt lascia entrare Karen? No via. No. No. No. Non ce la posso fare e quindi lascio la parola a Francesco.
Il direttore del bulletin: un cameo disegnato benissimo. Appare poco solo per fare da grillo parlante in maniera sottile e raffinata. Thumbs up senza se e senza ma.
Kinpin: appare poco ma tira su enormemente la qualità. Visto come si sono evolute le cose suppongo che si stia preparando il terreno per una grande stagione 3.
E ora parola a Francesco
Sono in accordo su tutto quanto detto dalla Fede, alla fine anche un po' su Karen (tifavo per Claire), quindi aggiungerò davvero poco a questa review.
Un appunto: non approvo molto la scelta di far morire Elektra per "mano" di Nobu. D'altra parte mettere nella S2 anche Bullseye (che uccide Elektra nel testo originale) era eccessivo, quindi mi tocca accontentarmi.
Faccio notare un piccolo EE. La stagione finisce con l'introduzione di un altro personaggio chiave nella storia di Matt (un'altra donna guarda caso): Natasha Romanoff. La tipa russa dal capello rosso, che nell'autobus picchia Karen...eccola qua!!! Sono già in Hype. (ndr Per chi è stordito come me la Fede, Natasha Romanoff è Black Widow, lo stesso personaggio interpretato negli Avengers da Scarlett Johansson, ma che a quanto pare in DD ha un'evoluzione diversa. Di sicuro non sembra una merda buona).
Mi limiterò solo a listare alcune storie di riferimento per quanto riguarda i personaggi della serie.
The Punisher.
Nonostante i tre film già usciti sul nostro Frank, il personaggio non ha mai avuto fortuna su pellicola. Nasce in Amazing -Spiderman nel '74 (The Amazing Spider-Man #129, di Gerry Conway,
Ross Andru e John Romita). Come al solito Miller ci ha messo del suo nella maturazione del personaggio sia direttamente che indirettamente. Il successo del Dark Knight di Miller ha fatto riflettere la Marvel, che ha trasformato Castle nell'eroe duro, incazzato e senza pietà che il pubblico voleva. Nasce quindi il Castle reduce del Vietnam che vediamo in DD. Tanti hanno messo mano alle sceneggiature dei fumetti e The Punisher ha goduto negli anni di una serie di disegnatori di grosso calibro. La vera vita (editoriale) per il Punitore ebbe inizio quando Roger McKenzie e Frank Miller lo inserirono come co-protagonista in una doppia storia di Devil. In quel momento, grazie anche alla contrapposizione con il "Red", ci fu un cambiamento importante nella visione del personaggio: non più schizofrenico in bilico tra bene e male, ma individuo quasi positivo, pur se con sfumature inquietanti. L’attenzione, a quel punto, fu posta sui metodi radicali, più che sull’uomo in sé. Avendo a disposizione un personaggio più complesso, la Marvel provò a lanciarlo in una serie tutta sua, che uscì nel 1986, anno fitto di capolavori come Watchmen e Il ritorno del Cavaliere Oscuro.
Allora leggetevi
- Cerchio di Sangue di Steven Grant, Mary Jo Duffy, Mike Zeck e Mike Vosbur
- La loggia degli assassini, di Mary Jo Duffy e Jorge Zaffino
- Punisher War Zone, di Chuck Dixon e John Romita Jr.
Per quanto riguarda DD invece consiglierei le seguenti storie che sono legate anche agli eventi di questa seconda stagione:
- Elektra (Daredevil #168, gennaio 1981)
- The last hand (Daredevil #181)
- Daredevil: The Man Without Fear #1-5, ottobre 1993-febbraio 1994
Concludo con una tavola che trovo di una forza e bellezza disarmante
in attesa delle terza stagione che è stata già confermata.
Adoriamo tutti insieme la Nefflix.
Thursday, 21 April 2016
GoT Hype
Ci siamo quasi. Come Zerocalcare magistralmente sottolinea, presto potremo smettere di farci del male con tutta una serie di serie pacco (per me la momento la piu' pacco e' Legends of Tomorrow, ma ne parleremo in un apposito post piu' in qua).
La lunga attesa e' finita. La sesta stagione di GoT inizia domenica e con lei iniziano di nuovo a fluire i post di questo blog, che proprio grazie a GoT era nato.
Un paio di cose:
-la serie ha praticamente raggiunto i libri con la fine della V stagione. Ci sono un paio di storyline che mai sono apparse nel telefilm e che assumo saranno ampliamente sviluppate in questa stagione. Su quelle continuero' a fare il lavoro da certosino di confronto book-to-screen, come negli anni precedenti.
-tutto il resto e' mistero, anche per noi fan. Non ho ancora deciso su cosa focalizzero' i post, penso che decidero' li' per li'. Di sicuro analizzero' quanto la serie rispecchiera' le teorie della fandom.
-se durante quelle 10 settimane di airing, dovesse di grazia uscire Winds of Winter, allora il lavoro di Book-to-screen riprendera' indefesso, ma siccome dubito, dovremo aspettare le prossima stagione.
Suppongo che libri e serie oramai divergeranno all'infinito e noi fan avremo ben due mondi su cui poterci fare doverose nerd/seghe mentali.
Ultimo appunto.
Mi permetto di discordare con mastro ZC su un paio di cose.
-la siglia e' figa
-Sansa si e' sviluppata eccome. Era una marmocchia frignona in cerca del principe azzurro, non ce ne scordiamo. Adesso e' pronta per diventare Lady Stark of Winterfell.
-GRRM c'ha un altro personaggio da fa morire in modo orribile al piu' presto: Ramsay Snow.
Concordo a pieno su
-Arya
-Draghi
-politiche di King's Landing
e guardo con fiducia a
-politiche di Essos
-Dorne
e sopratutto
-THE WALL
Mi auguro che
-la parte delle Iron Island mi diverta di piu' in TV che su carta stampata
-beyond the wall non si trasformi in un troiaio fantasy da film di zombi e maghi di serie B.
Roll on Sunday, then, the long wait is over and Winter is truly Coming!
Vi aspetto tutti qua, bright and early, dalla settimana prossima. Mi impegno a far uscire i post entro il giovedi', pianificando lunghi pomeriggio all'HPLC, accordingly.
ps
La review su Daredavil, season 2 e' quasi pronta e uscira' spero prima della monopolizzazione del blog da parte di GoT.
pps
Captain America - Civil War ha la sfiga di uscire nel bel mezzo di GoT, ma Francesco se ne curera' perche' io tempo non avro'.
See you soon, with fire and blood. Always.
La lunga attesa e' finita. La sesta stagione di GoT inizia domenica e con lei iniziano di nuovo a fluire i post di questo blog, che proprio grazie a GoT era nato.
Un paio di cose:
-la serie ha praticamente raggiunto i libri con la fine della V stagione. Ci sono un paio di storyline che mai sono apparse nel telefilm e che assumo saranno ampliamente sviluppate in questa stagione. Su quelle continuero' a fare il lavoro da certosino di confronto book-to-screen, come negli anni precedenti.
-tutto il resto e' mistero, anche per noi fan. Non ho ancora deciso su cosa focalizzero' i post, penso che decidero' li' per li'. Di sicuro analizzero' quanto la serie rispecchiera' le teorie della fandom.
-se durante quelle 10 settimane di airing, dovesse di grazia uscire Winds of Winter, allora il lavoro di Book-to-screen riprendera' indefesso, ma siccome dubito, dovremo aspettare le prossima stagione.
Suppongo che libri e serie oramai divergeranno all'infinito e noi fan avremo ben due mondi su cui poterci fare doverose nerd/seghe mentali.
Ultimo appunto.
Mi permetto di discordare con mastro ZC su un paio di cose.
-la siglia e' figa
-Sansa si e' sviluppata eccome. Era una marmocchia frignona in cerca del principe azzurro, non ce ne scordiamo. Adesso e' pronta per diventare Lady Stark of Winterfell.
-GRRM c'ha un altro personaggio da fa morire in modo orribile al piu' presto: Ramsay Snow.
Concordo a pieno su
-Arya
-Draghi
-politiche di King's Landing
e guardo con fiducia a
-politiche di Essos
-Dorne
e sopratutto
-THE WALL
Mi auguro che
-la parte delle Iron Island mi diverta di piu' in TV che su carta stampata
-beyond the wall non si trasformi in un troiaio fantasy da film di zombi e maghi di serie B.
Roll on Sunday, then, the long wait is over and Winter is truly Coming!
Vi aspetto tutti qua, bright and early, dalla settimana prossima. Mi impegno a far uscire i post entro il giovedi', pianificando lunghi pomeriggio all'HPLC, accordingly.
ps
La review su Daredavil, season 2 e' quasi pronta e uscira' spero prima della monopolizzazione del blog da parte di GoT.
pps
Captain America - Civil War ha la sfiga di uscire nel bel mezzo di GoT, ma Francesco se ne curera' perche' io tempo non avro'.
See you soon, with fire and blood. Always.
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