No, a noi non verra' mai a noia il fantastico mondo di Harry Potter. Mai. Quindi, i 30 prequel sono piu' che benvenuti, cosi' come i sequel, gli spettacoli teatrali, i balletti, le improvvisazioni e anche le recite scolastiche.
Si, noi ameremo qualunque cosa parli di magia, cattivi, mostri, e bacchette e incantesimi.
Si, a me mi piacciono parecchio sia Eddie Redmayne che Ezra Miller (che ora che mi ci fate pensare, ho visto anche Trainweck - 2015 - che consiglio vivamente; e Justice League - 2017 - da cui consiglio vivamente di scappare a gambe levate).
Si, io non riesco a parlare male di niente che riguardi il mondo di Harry Potter ed ad essere obbiettiva, anzi, data la situazione polico-sociale mondiale, scappare a Hogwarths mi sembra l'unica soluzione possibile. In altre parole, non vedo l'ora che esca il secondo film, che a quanto pare parlera' delle origini di Nagini.
Brooklyn (2015)
Meraviglioso. Il film che mi ha fatto conoscere quella rivelazione incredibile che e' Soirse Ronan, una perla di poesia, un piccolo capolavoro di recitazione. New York visto dagli occhi degli immigrati dei primi anni '50. I sogni e le speranze di una giovane irlandese che lascia il proprio mondo per cercare fortuna nella terra dei free e dei brave. Una giovane emigrata che non sa piu' dove e' casa. Home is home. E allora tornare a casa, con tutti i problemi da cui si e' fuggiti, ma con tutti gli odori, i sapori, gli affetti che ci hanno circondato crescendo, o restare nella casa adottiva, dove tutto e' nuovo e possibile, ma nulla davvero parla di noi, diventa la scelta piu' difficile che si possa fare.
Diciamo che "ralatable" per una emigrata come me (si, lo so che siccome sono bianca e professionista mi dovrei chiamare "expat", ma il termine mi sta pesantemente sul culo) e' il minimo che possa dire di questa gemma cinematografica.
Spotlight (2015)
Ho aspettato un sacco prima di trovare il coraggio di guardare questo film, nonostante tutti me ne parlasseno benissimo, perche' il tema trattato mi raccapriccia. Il tema trattato, la pedofilia interna alla chiesa - nel caso del film di Boston -, mi stringe lo stomaco e mi da il vomito, anche solo a batterne le parole sulla tastiera. Eppure e' una storia vera. Eppure e' una storia attuale, che sembra ripertersi ancora e ancora, che le gente deve sapere. Il film e' fatto bene, mai esagerato, mai una scena fuoriposto, gratuitamente scabrosa, falsamamente buonista. Solo i fatti, dalle labbra delle vittime, cosi' come sono stati ricostruiti dall'inchiesta della squadra del Boston Globe, interpretata da un cast eccezionale. Come si possa approfittare di quel misto di onnipotenza, infallibilita' e senso di colpa che solo la chiesta cattolica riesce a inculcare nella testa di un bambino e' davvero disumano. Un delinquente, per lo meno, e' un deliquente. Ma un cazzo di prete ha anche l'autorita' dalla sua, ed e' doppiamente colpevole. Poi chiedetemi anche perche' la chiesa mi da schifo.
The Grand Budapest Hotel (2014)
Un altro capolavoro, che di nuovo vede Soirse Ronan come attrice di supporto. Uno di quei film che arrivi alla fine e non sei sicuro di aver capito bene che cosa hai visto, ma che ti e' piaciuto un sacco lo stesso e che ti proponi di riguardare il prima possibile. Ambientato fra la prima e la seconda guerra mondiale nella repubblica inventata di Zubrowka, parla delle avventure del mitico Gustave H, concierge del famoso Budapest Hotel, e del suo impiegato Zero, che poi diventa anche complice ed amico. C'e' di mezzo un omicidio, un dipinto e un sacco di follia. Godetevi 1h e 39 min di ottimo cinema e buon weekend.