Ho ceduto al lato chiaro e ho fatto account Netflix. Con esso, mi si è aperto un mondo di meraviglie. Netflix è la cosa migliore capitata al genere umano negli ultimi 20 anni. Netflix è mio amico, mi capisce e mi ama più del vino, della birra e della cioccolata (e non ha calorie). Io amo Netflix e gli sarò fedele finchè morte - o HBO - non ci separi.
Per celebrare questo grande amore, ecco a voi la recensione di una piccola percentuale di quello che mi sono sparata ultimamente, ma siccome domenica inizia l'ultima stagione di Game of Thrones, mi devo accontentare di recensire solo qualcosina, perchè il tempo è purtroppo quello che è.
Medici - The Magnificent (season 2)
Notevole. Meravigliosamente girata. Ultimamente mi sono appassionata agli show d'epoca, ma sono anche diventata ficosa e non mi piace tutto. E con Netflix, ciò che non mi piace, semplicemente non lo guardo. Medici - Master of Florence (S1) era notevole, ma questa seconda stagione mi pare anche meglio. Lorenzo il Magnifico è magnetico, bello come il sole (questa parte manca di accuratezza storica, a quanto pare), intelligente e delicato come colui che la storia canta come patrono del rinascimento fiorentino. La storia inizia - e finisce - con la Congiura dei Pazzi, che tutti sanno come va a finire, almeno qua non ci sono colpi di scena o rischio di spoiler. Tuttavia la stagione ci regala anche un abbozzo di Red Wedding di noiattri. Jacopo de' Pazzi muore impiccato, insieme al nipote Francesco. Sean Bean interpreta Jacopo mantenendo il primato di attore perfetto per morire sullo schermo di qualche morte violenta. Lorenzo ascende al potere, politico di spicco e patrono delle arti, e perde parte della sua purezza d'animo nel processo, come purtroppo deve essere, il tutto mentre Botticelli concepisce la Venere. Di nuovo, le donne del rinascimento mostrano i controcoglioni, dall'immensa Contessina (che appare nei flashback) a Clarice Orsini, per finire con Simonetta Vespucci, che - non lo sapevo - fu musa ispiratrice di Botticelli e Poliziano. Non si può chiedere di meglio. Unico neo: qualcuno potreva insegnare al cast intero la giusta pronuncia del nome Lorenzo!
The crown
E' la storia della nostra adorata regina Elisabetta di Inghilterra, con i suoi cappellini e i suoi intrighi di corte. È storia per davvero, non saprei dire quanto accurata. Lo show e' estremamente ben fatto, episodi da un'ora l'uno, ognuno che gira intorno a un fatto certificato di storia inglese. La Fede che ha abbandonato i supereroi (per il momento), ha molto apprezzato questo elemento, anche se si chiede come la possano aver presa lei, la regina, e il principe Filippo, a vedersi sullo schermo così rappresentati.
The Kominsky method
Una piccola perla, che non sconta nemmeno un anno a un ottimo Michael Douglas (Golden Globe per migliore attore), e non lo fa, perchè il punto dello show è proprio quello: come due amici di successo si confrontano con la vecchiaia, la malattia e la definitiva partenza delle persone intorno, che giorno dopo giorno diventa parte della vita quotidiana. Ultimamente penso un sacco all'invecchiare, al corpo che non risponde come un tempo, alla pelle macchiata, alla pancia che porta i segni degli anni e delle gravidanze. Questo show è cascato a puntino, e, se non mi ha dato particolare conforto, mi ha fatto riflettere sul fatto che siamo tutti sulla stessa barca, che va... e va lasciata andare.
Bodyguard
Ammetto che la storia non sia delle migliori mai scritte, a metà fra lo scontato e il poco credibile - nell'accezione rocambolesca del termine - per un poliziesco. Un po' troppo James Bond, insomma; ma, gesummio, Richard Madden è sublime.
Lucifer
Chi e' stato un fan di Castle, non può che apprezzare questo show. Anche il cognome della poliziotta cazzuta suona simile (Becket vs Decker). Per chi come me adora il supernaturale, qui c'è il valore aggiunto degli angeli e i demoni, degli esseri celesti e della umanizzazione degli dei. Diciamo che, nella dinamica della risoluzione dei casi, Lucifer e' davvero molto simile a Castle, e probabilmente a tutti i copycat. Quello che ho apprezzato un sacco qua invece, e' la descrizione del mondo terreno e ultraterreno vista dagli occhio del Diavolo in persona. Si scopre il suo punto di vista. Lui, the Lord of Hell, che non e' cattivo, ma punisce i cattivi nel nome della giustizia. Lui, l'invincibile, l'immortale, il figlio prediletto caduto, si scopre vulnerabile, come tutti noi miserabili, davanti a sentimenti che non capisce. Lui non e' altro che uno pieno di "daddy's issues", che viene da una famiglia disfunzionale, con le dinamiche di tutte le famiglie del mondo.
The umbrella academy
Non c'è niente, ma proprio niente che non si sia già visto.
Ho anche guardato "The chilling adventures of Sabrina" e - sopratutto - "Madame Secretary", ma mi tengo le review per quando finiscono le stagioni in corso, che non ho ancora visto.
Ora, siate pronti che *Winter is Here* e da lunedì prossimo sarò sensibilemente più attiva.
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