di Francesco Dì
Innanzitutto scusate per il ritardo (citando Troisi), anche se immagino che nessuno si stesse logorando nell’attesa. Ho trovato solo adesso il tempo per buttare giù i miei pensieri su Captain America - Civil War, film Marvel uscito a maggio dello scorso anno. Avendo perso l'attimo per commentare poco dopo la prima visione (non il colorato androide - OK, era una battuta, risate in sottofondo), ho aspetto l’uscita del DVD e me lo sono rivisto.
Allora bando alle ciance: partiamo dal film per quello che è senza andare a sviscerare la fedeltà con il fumetto.
A me è piaciuto, decisamente. E questo è il primo punto a suo favore. Trovo che i fratelli Russo abbiano trovato il modo giusto di costruire questi film: sono film di supereroi, bisogna scazzottarsi e non poco! Certo poi c’è scazzottata e scazzottata, e nello specifico Joe e Anthony riescono, fra un inseguimento e l’altro e un po’ di esplosioni, a caratterizzare tutti i personaggi. Avevo avuto questa sensazione già al cinema, e lo confermo adesso. Sono ben definiti tutti nei vizi e virtù. Il pretesto dello scontro interno genera un confronto che ne tira fuori in maniera decente la profondità del carattere. E mi è piaciuto il “carattere” che hanno dato a tutti, gettando il seme delle future relazioni e coinvolgimenti post Civil War (Wanda e Visione in primis).
Tony, seppur egocentrico e calcolatore, fa uscire il lato “caldo” ed emotivo. Cap, fedele fino all’ottusità, si rivela testardo e non così impeccabile e senza macchia come ci si aspetterebbe. Loro due ovviamente la fanno da padroni, e anche se il film si intitola Captain America – Civil War, a mio parere è altrettanto importante la figura di Iron Man (sarà anche per il carisma di Robert Jr. ), che funziona perfettamente come l'altro piatto della bilancia. Si parla di due amici, guerrieri, compatrioti, che, nonostante lottino per la stessa identica causa, decidono, per convinzione o convenienza, di approcciarla in maniera opposta. Il primo piegandosi a un compromesso al limite del discriminatorio (il Sokovia accord: che sottopone l'operato degli Avengers al controllo delle Nazioni Unite, richiede la registrazione degli Enhance Individuals e ne regola il libero spostamento), il secondo ribellandosi al sottoporvisi. E pensare che, fra i due, la sgheggia impazzita sarebbe dovuta essere Tony. Chi ha ragione e chi ha torto? Difficile deciderlo. Ed è proprio questo il bello del film: entrambi hanno ragione e torto allo stesso tempo e lo spettatore resta sospeso, senza sapere se tifare per l'uno o l'altro.
Le new entry sono ben dosate: Pantera Nera è realizzato bene, alla fine mostra il lato fiero da sovrano del Wakanda, e il nostro arrampicamuri di quartiere è uno dei cast più azzeccati degli ultimi tempi. La continuity marvelliana qui va a farsi fottere, collocando Spiderman all’inizio della sua carriera, ma chi se ne frega (ok flagellatemi), nel plot rende benissimo. È anche uno dei pochi intermezzi “ironici”, taglio dei film Marvel di cui, fortunatamente, i fratelli Russo non abusano. Per inciso, mi chiedo perché Marisa Tomei debba sempre fare un po’ la femmina rizz… nei film.
-Fede: Non concordo. La continuity del MCU è intatta, lo Spiderman di Raimi (respect) ed il reboot di Webb non sono Marvel Studios ma Sony e, solo per questo film, Marvel, Disney e Sony hanno firmato l'accordo per usare Spiderman. Per quanto riguarda MCU, Spiderman è nuovo nuovo ed anzi rappresentarlo come un ragazzino cazzone, in contrapposizione al pesume di Cap, Black Panter e, sopratutto, The Winter Soldier, è un ottimo comic relief. E poi in coppia con Ant-Man regala delle gioie.-
Ma arriviamo alla scena che tutti i cosplayer del mondo hanno aspettato con il rivolino alla bocca. Lo scontro nel parcheggio del Decathlon. Non epico come nel fumetto, non vede coinvolti mille personaggi ed ha epiloghi molto meno tragici, se si toglie l’incidente di War Machine (citazione di quanto successo in un periodo fumettistico di IRON Man). E’ edulcorato, ma funziona comunque e il film continua a scorrere veloce senza intoppi per tutte le sue 2h e 27 min, che non si percepiscono affatto.
-Fede: What?! Eddai è figo. Che manca? Abbiamo anche il Giant-Man. Ok, ok, c'è qualche buco di sceneggiature. Ma qui mi sento propensa a passarci sopra e lascio le critiche a loro. Fatevi du' risate.
Un commento a parte per il cattivone: attenzione Civil War ha il pregio di inserire un cattivo che in pratica non si scontrerà mai direttamente con i nostri eroi. Interessante approccio, funziona come idea, ma scade un po’ nella scelta del personaggio: il barone Zemo originale è un genio del male. La spinta della vendetta per aver perso i cari è fuori personaggio, oltre a essere trita e ritrita. Inoltre è poco credibile che, senza nessun supporto esterno, questo ex-soldato riesca a architettare un piano così ambizioso. Non ne esce un cattivo carismatico e forte, ma del resto, anche nei fumetti, non si distingue certo per coraggio. A livello fumettistico se parliamo di Zemo parliamo di un supervillain, antagonista n.1 del mondo del nostro soldato a stelle e strisce. Addirittura due generazioni di Zemo hanno afflitto il mondo, Cap e gli Avengers tutti. Insomma, signori, parliamo del responsabile della morte di Bucky e del congelamento di Steve, un cattivone paragonabile al Red Skull. Come lo Zemo del film, fa dell'ingegno la sua forza non essendo certo lui in prima persona a poter tener testa a Cap per forza bruta. Il film lo semplifica in maniera eccessiva: non dico di rappresentare lo Zemo fumettistico, con la pezzola viola sulla faccia e il collo di ermellino, ma secondo me si poteva fare uno sforzo un po' maggiore per far emergere le qualità strategiche e l'intelletto deviato del personaggio originale.
Il soldato di inverno, per il secondo film consecutivo, è mono espressione e monotematico: "non volevo, non è colpa mia, però sono una merda e devo essere punito"...no, dai, due palle. Del resto però anche il Bucky originale esiste solo in funzione di Steve e non ha questo carattere avvincente. James "Bucky" Barnes, nella sua prima apparizione su carta, muore che è ancora minorenne. Si deve aspettare il 2005 perché Ed Brubaker e Steve Epting lo ritirino fuori come Soldato di Inverno. Una Super spia, di cui ne viene ricostruita la back-story a ritroso in maniera efficace, e che avrà un ruolo importante negli eventi post Civil War, diventando il nuovo Cap America dopo la presunta uccisione di Steve. Nonostante non si distingua per complessità caratteriale, il film non gli rende merito. O forse l'attore non funziona, chi può dirlo.
Lo scontro finale fra IronMan e Cap è bello cruento e ricalca molto quello fumettistico. Alcune inquadrature ricordano le tavole di Jenkins, con un finale ovviamente meno amaro ma che non si può certo definire un lieto fine.
In conclusione, era impossibile portare su pellicola la saga Civil War, così come è stata scritta. Ma il plot cinematografico è scritto bene e ne trae ampiamente spunto, conseguendo lo stesso risultato. Il MCU è stato costruito bene fin dall’inizio, film dopo film, ed è in Civil War che si iniziano raccogliere i frutti più evidenti. Se consideriamo poi il lavoro di continuity fra MCU in cinema e TV (vedi serie Netflix, ma soprattutto Agents of S.H.I.E.L.D.) tanto di cappello. Adesso sono curioso di vedere come si cimenteranno con qualcosa che, però, deve essere epico, come la saga InfinityGauntlet che, n.d.r. deve tirare tutte le fila delle infinity stones e spiegare tutti i post credit in cui appare Thanos con risata satanica e sarà sviluppata in Guardian of the Galaxy 2. Riusciranno a dare il giusto taglio e ad armonizzare tutti i personaggi? Perchè un gran rischio c'è ed è quello che chiamo l'effetto Apocalisse (intendendo il mutante numero uno visto nell'ultimo X-Men). In Infinity Gauntlet ci sono mega super villain, praticamente delle divinità, talmente tanto potenti e forti che è molto difficile rendere affascinanti negli scontri con i nostri amati eroi. La superiorità è talmente manifesta, che ci vuole tutta l'arte di uno sceneggiatore baciato da una aurea Kirbyana per non scadere nel banale e non deludere lo spettatore. Non è per nulla scontato rendere merito a una storia che Starlin aiutato dalle magistrali illustrazioni dal dio Perez ha reso un capolavoro.
Incrociamo le dita e nel frattempo andiamo a vedere cosa han combinato con il Dottore, godiamoci Luke Cage e Ghost Rider e aspettiamo fiduciosi maggio per Guardian of the Galaxy 3 e luglio per Thor 3.
Il soldato di inverno, per il secondo film consecutivo, è mono espressione e monotematico: "non volevo, non è colpa mia, però sono una merda e devo essere punito"...no, dai, due palle. Del resto però anche il Bucky originale esiste solo in funzione di Steve e non ha questo carattere avvincente. James "Bucky" Barnes, nella sua prima apparizione su carta, muore che è ancora minorenne. Si deve aspettare il 2005 perché Ed Brubaker e Steve Epting lo ritirino fuori come Soldato di Inverno. Una Super spia, di cui ne viene ricostruita la back-story a ritroso in maniera efficace, e che avrà un ruolo importante negli eventi post Civil War, diventando il nuovo Cap America dopo la presunta uccisione di Steve. Nonostante non si distingua per complessità caratteriale, il film non gli rende merito. O forse l'attore non funziona, chi può dirlo.
Lo scontro finale fra IronMan e Cap è bello cruento e ricalca molto quello fumettistico. Alcune inquadrature ricordano le tavole di Jenkins, con un finale ovviamente meno amaro ma che non si può certo definire un lieto fine.
In conclusione, era impossibile portare su pellicola la saga Civil War, così come è stata scritta. Ma il plot cinematografico è scritto bene e ne trae ampiamente spunto, conseguendo lo stesso risultato. Il MCU è stato costruito bene fin dall’inizio, film dopo film, ed è in Civil War che si iniziano raccogliere i frutti più evidenti. Se consideriamo poi il lavoro di continuity fra MCU in cinema e TV (vedi serie Netflix, ma soprattutto Agents of S.H.I.E.L.D.) tanto di cappello. Adesso sono curioso di vedere come si cimenteranno con qualcosa che, però, deve essere epico, come la saga InfinityGauntlet che, n.d.r. deve tirare tutte le fila delle infinity stones e spiegare tutti i post credit in cui appare Thanos con risata satanica e sarà sviluppata in Guardian of the Galaxy 2. Riusciranno a dare il giusto taglio e ad armonizzare tutti i personaggi? Perchè un gran rischio c'è ed è quello che chiamo l'effetto Apocalisse (intendendo il mutante numero uno visto nell'ultimo X-Men). In Infinity Gauntlet ci sono mega super villain, praticamente delle divinità, talmente tanto potenti e forti che è molto difficile rendere affascinanti negli scontri con i nostri amati eroi. La superiorità è talmente manifesta, che ci vuole tutta l'arte di uno sceneggiatore baciato da una aurea Kirbyana per non scadere nel banale e non deludere lo spettatore. Non è per nulla scontato rendere merito a una storia che Starlin aiutato dalle magistrali illustrazioni dal dio Perez ha reso un capolavoro.
Incrociamo le dita e nel frattempo andiamo a vedere cosa han combinato con il Dottore, godiamoci Luke Cage e Ghost Rider e aspettiamo fiduciosi maggio per Guardian of the Galaxy 3 e luglio per Thor 3.
-Fede: sopratutto luglio per Thor 3, facendosi du' risate con questo.
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