Friday 20 January 2017

Sherlock - season 4


Una pena scrivere questa review. Una pena perchè Sherlock era un discreto show.
Diciamo che mi sono divertita anche a questo giro, più o meno, ma parecchio meno. Anzi il finale... non vedevo l'ora che finisse. Il peggior episodio dell'intero show. Anzi, a ben pensarci, sono estremamente incavolata per il finale e direi che la serie è andato in calando. Partita con un episodio OK e finita malissimo.
Procediamo a un minimo di analisi. Il filo conduttore della stagione è Moriarty, o, meglio, l'immenso, volontario equivoco che porta la faccia di Moriarty. Moriarty è un piacere per lo spettatore, ma è morto, e lo si dà per assodato fin dal primo istante. La questione era già stata analizzata e conclusa nell'"Abominable bride". E allora cosa c'è in ballo? La sua legacy? Mitomania? O qualcosa di più intrigato e sconvolgente?
"The six thatcher" ancora regge, anche se la nonchalance con cui Sherlock risolve i casi, il modo in cui tratta la gente e la velocità eccessiva a cui parla, iniziano a dare noia. La storia di per sè regge e presenta una classica struttura. Il primo caso - il ragazzino carbonizzato in macchina - . gustoso, viene dismesso in pochi secondi e serve solo come plot device per introdurre il vero caso, quello dei busti della Thatcher presi a martellate. Fin qui tutto bene, finchè non si scopre il vero arcano, che riguarda la back story di Mary. Di questi tempi, come le back story vengono spiegate, il personaggio in questione generalmente fa la fine del famoso gatto sull'Aurelia. Quando gli altarini si scoprono, dopo lo scontro di SH con il tipo in piscina, nello show, in lontanaza, si inizia a intravedere lo squalo che si salterà definitivamente nel finale. La back story di Mary non riserva sorprese: era un agente segreto freelance fighissimo, aveva dei compagni,  veniva occasionalmente reclutata dal governo britannico, cosa di cui Mycroft era, ovviamente, a conoscenza. Niente che non si sapesse già o si intuisse. La narrazione fila liscia, finchè Mary decide di andarsene a giocare alla superspia, gira per il mondo dagli appennini alle ande, prende passaporti sotto i sassi, guida ogni tipo di mezzo compreso un cammello e non si preoccupa nemmeno di controllare che la pennina USB sia stata compromessa.
Via, su, davvero?
Il finale dell'episodio poi è melenso, con tanto di sacrifico e discorso. Il video serve come collante per l'episodio dopo e per far far pace a Sherlock and Watson. Per l'ennesima volta. L'unica cosa intrigante era la potenziale scappatella di Watson con Exxx, se anche quello non fosse stato tutto un complotto. Troppi complotti, troppi colpi di scena che non divertono. E Mycroft che agisce come deus-ex-machina supremo, sopra tutto e sopra tutti. Troppo al di sopra di ogni possibile regola di Dio e degli uomini. Fastidioso, sopratutto perchè questo è un dramma-noir, non una minchiata supereroistica della DC.
"The lying detective" non ha senso. Un milardario serial killer, che praticamente agisce alla luce del sole, che si sputtana dai primi 10 minuti. Perchè deve raccontare le sue bravate in un meeting e drogare gli astanti? Che senso ha? L'attore  è realmente disturbante, creepy ecco; ho fatto fatica a guardare un discreto numero di scene, per la noia eh. Essendo il caso in sè nonosense, almeno la metastoria raccontatela bene. E invece perchè il tutto? Perchè Mary, oramai graduata a angelo custode, aveva lasciato detto a SH che Watson non si sarebbe mai fatto aiutare se non avesse pensato che era lui a dover aiutare SH. Una sorte di reverse psicology di noiattri, che non funziona manco sui bambini in età prescolare, figuriamoci su degli adulti, sebbene adulti seriamente disturbati. Suppongo che tutta la manfrina della seconda puntata sia servita solo a preparare il terreno per il finale, ricreando il team, introducendo Eurus in disguise e lasciando qua e là indizzi sulla back story di Sherlock (in particolare Red Beard) e della famiglia Holmes tutta. L'idea era bellina, la realizzazione pessima.
Nel "The Final problem" una Eurus più vicina a una X-men che a una donna con una intelligenza superiore al normale, riesce, in un'ora sola, a mettere in mostra una serie notevole di falle di sceneggiatura. Ecco l'elenco:
- convince Mycroft, che è ritenuto l'essere umano più smart dell'impero britannico e che è a conoscenza delle sue capacità, a lasciarla sola con Moriarty, il nemico n.1 dell'impero stesso, nonchè mente machiavellica e sociopatico patentato.
- con la forza del pensiero riesce a sottomettere alla sua volontà tutti gli impiegati di un prigione di massima sicurezza costruita in mezzo al mare solo per lei
- esce e entra dalla suddetta prigione a suo piacere (come? in elicottero? guidato da chi?) e va a spasso a Londra vestita da smorfiosa a lasciare numeri di telefono agli utenti del tfl. e a mandare droni  esplosivi in casa altrui.
-mette su un rebus pazzesco, con tanto di sequestro di ben 4 persone (di cui tre insalamate fuor di finistra) e senza mai cambiarsi il vestito bianco e le ballerine
- trasporta se stessa e tre uomini dalla prigione di massima sicurezza a un casolare in un punto non meglio precisato dello Shire inglese (ah, costruisce anche una stanza fittizzia)
- incatena Watson in fondo a una botola.
Posso continuare, ma poi diventa noioso. E alla fine? Aveva solo bisogno di un abbraccio e un bacino, perchè il suo essere al limite dello spettro autistico in realtà dipendeva solo dalla mancanza di affetto e di amici in infanzia. O forse dai vaccini, chi può dirlo. Sicuramene è bene che i genitori Holmes si astengano da dare consigli di parenting.
Dopo che viene abbracciata dal fratello, comunque, anch'esso un pezzo in là nello spettro dei disturbi della personalità, tutto finisce a tarallucci e vino: a JW che era, fino a un secondo prima, incatenato al fondo della botola viene lanciata una corda, Mycroft si salva off screen, Exx viene rispedita nella stessa cella da cui è andata e venuta a piacere per chissà quanti anni.
Poi arrivano i titoli di coda e boh. Si fa pace con il fatto che Moriarty era solo un escamotage, una macchinazione, un piano ingegnoso. Ma finalizzata a cosa? qualcuno l'ha capito? c'è qualcosa in più che non sia autoreferenzialismo fine a se stesso?
E John Watson, che, per inciso, non si era manco accorto della somiglianza fra il suo nuovo sogno erotico e la sua psicologa, non è stufo di essere solo esclusivamente la spalla minchiona? Ha appena perso la moglie, perdio, ed è un padre di famiglia. Vogliamo parlare di Molly? Meglio di no. Mrs Hudson è l'unica che tiene un minimo alto il nome del popolo femminile, che, come quello maschile del resto, non ha vita proprio, ma esiste solo in funzione di Sherlock Holmes e delle sue follie.
L'happy ending, con riunione familiare al suono di violino in prigione (della serie, "una musica può fare"), Baker Street in ricostruzione e snapshot da famiglia MulinoBIancoSenzaOlioDiPalma è la ciliegina sulla torta, di quelle dei compleanni dei bambini americani, però, che fanno caa e si buttan sempre nel secchio del sudicio.  Nemmeno la rivelazione shock della vera identità di Red Beard, seme piantato lí fin dalla prima stagione, presunta chiave di lettura della personalità di SH, mi ha regalato un momento di gioia; a quel punto era già andato tutto a farsi benedire. Lo squalo era stato saltato e volevo solo andare a letto.
Peccato. Ha perso momentum. Ha perso appealing. Ha perso ironia. Ha perso tutto quello che lo ha reso favoloso per cosí tanti anni. Se, come si pensa, questa è l'ultima stagione, lascia l'amaro in bocca. Meglio restare nel ricordo dell' "Abominable Bride" che invece era degno di essere guardato e riguardato. E impegnarsi a vedere Cumberbatch in Doctor Strange.

2 comments:

  1. concordo, non sono riuscita nemmeno a vederla tutta questa stagione, dalla noia e dal nervoso, il punto di non ritorno è stato proprio il miliardario killer che avrei sbattuto nel muro. Peccato davvero!

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  2. Lo sapevo che potevo contare sul tuo consenso. E bentornata!

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