Friday 12 October 2018

Un altro po' di 2016 per gradire

Non avevo finito il 2016 dopotutto. Ma con questo post finisce per davvero, e c'è anche qualcosa del 2015. Come è possibile constatare qui di seguito, io evidentemente mi fisso con gli attori e coi registi. Oppure questi sono dappertutto.

La la land (2016)
Acclamato come il più grande capolavoro dell'anno, l'ho iniziato due volte senza riuscire a passare oltre la canzoncina iniziale sulla superstrada di LA. Poi qualcuno mi ha detto che dovevo avere pazienza e che dovevo resistere e allora mi son fatta animo e l'ho guardato tutto. Ora io non sono un'amante dei musical (eccezione fatta per Mama Mia) e quindi era scritta che non mi facesse impazzire. Non è male, ma ora tutta questa acclamazione non la vedo. Però ammetto che forse mi sono persa qualcosa per la strada.
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Arrival (2016)
Mi è piaciuto e anche parecchio. Uno dei pochi film di fantascienza visti di recente che ha qualcosa in più di solo azione e CGI. Eccezionale Amy Adams nella parte di Louise, la linguista che aiuta a scioglere il codice linguistico alieno. Deve essere stato un gran sollievo per lei finalmente girare un film decente, dopo il ruolo di Lois Lane nella saga di Batman. A parte il sarcasmo anti DC, Arrival è uno di quel film che confondono i buoni e i cattivi, altenano piani temporali, variano il passo di continuo e ti tengono confuso e appeso allo schermo a bocca aperta fino alla fine. Il finale poi, è uno di quei finali che ti lasciano pensare per giorni anche alla vita tua, al fare delle scelte che portano inesorabilmete a tutta una serie di eventi ad esse concatenati. E se si sapesse già l'esito di quegli eventi, e diciamo l'esito non è a lieto fine, si farebbero lo stesso le stesse scelte? o no? E non facendole, ci negheremmo consapevolemente tutta la gioia che quelle scelte hanno portato, nel viaggio verso l'inesorabile non lieto fine? Louise dà la sua opinione, voi avrete la vostra, io ancora ho da elaborare la mia.


Maggie's plan (2016)
Come spesso mi succede io mi fisso con gli attori, e a quel tempo mi ero fissata con Ethan Hawke e avevo guardato tutta la filmografia di Linklater. Poi è uscito Maggie's plan e, sebbene ancora non conoscessi Greta Gerwig, era scritto che lo guardassi. La trama è piuù o meno questa: Maggie incontra John, John è spostato, John e Maggie si innamorano, John divorzia, poi le cose vanno storte. E allora Maggie attua il suo piano. È uno di quei film che mi piacciono adesso, una commedia indie, scontata quanto basta, semplice eppure profonda, scritta con intelligenza e con un cast terrificante. Non è un capolavoro, ma vale spenderci quei 98 minuti della vostra vita che altrimenti buttereste via su Facebook.


Aloha (2015)
Gesù... Nemmeno Emma Stone, e tutto il cast multimilionario, ce la fa a salvare 'sta cagata. Si guarda eh, ma è una sequela di stereotipi e scontatezze fa inizio a fine.


Mistress America (2015)
Un altra pellicola indie che vale assolutamente la pena guardare. La commedia che mi ha fatto conosce Greta Gerwig. La storia è narrata da Tracy (Lole Kirke), freshman a Columbia University, la cui esperienza newyorkese non si sta rivelando così eccitante come aveva pensato. Almeno finchè non incotra la futura sorellastra Brooke (GG), che, almeno apparentemete, vive il glamour della grande mela, con il suo appartmento a Time Square, il suo fare tutto e nulla e i suoi sogni da imprenditrice. Scritto con intelligenza e sarcasmo, mi ha fatto ripensare a tutte quelle volte in cui mi sono sentita fuori posto in una situazioni in cui si addiceva mi divertissi un mondo. Quando tutti stavano avedo il time of their life e invece io volevo solo andare a letto. Mi ha riportato a tutte quelle volte, a Londra, in cui sentivo solo la fatica e l'alienazione della grande città e non mi pareva di godermi nessuna delle miriadi di cose che la città mi stava offrendo. E poi, come Tracy, ho trovato il mio posto.




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