Tuesday 25 September 2018

film recenti, diciamo usciti dal 2016 in poi n.1

"Call me by your name" meritava un post a parte perchè è schizzato definitivamente in vetta alla mia classifica personale di film-che-creano-dipendenza (non mi succedeva di entrare in loop così tanto dall'ultima puntata di GoT).

Tutto il resto puo' essere raggruppato in una serie di post che dividerei nel seguente modo
4 film a post con relativi trailer (prego!)

- film recenti, diciamo usciti dal 2016 in poi
- film per i quali sono arrivata dopo i fohi ma menomale m'è girata di guardare
- supereroi

Allora cominciamo al 2017-2018 - Superoi esclusi

Lady Bird (2017)
Iniziamo con squilli di trombe e rulli di tamburi questa sfilza di film visti dalla Fede. Lady Bird, che ha fatto il record su Rotten Tomatoes con il 100% per non so bene quante settimane di fila, è in effetti una bella produzione. Soirse Ronan, come al solito, fa da sola il film - o meglio il film è un elogio alla sua bravura. La storia racconta le vicende di una ragazza di Sacramento, CA, all'ultimo anno delle superiori, che semplicemente vive gli alti e bassi dell'ultimo anno delle superiori, in una scuola cattolica di una cittadina ai piedi della grande città (San Francisco). Le scene si susseguono fra litigi con la madre, scelta del college, fidanzati, gioie e dolori. Far finta di essere quello che non si è. Sentirsi in trappola perchè si crede che la vita sia altrove, e accorgersi 2 min in ritardo che invece casa era casa. No, non mi ci ritrovo, se a qualcuno interessa. Per me la vita era davvero altrove, non a Pistoia.



Love, Simon! (2018)
È chiaramente il grande momento dei film LGBT - e menomale che lo è. Mi pare di aver fatto presente di guardare assolutamente Call me by your name - per la cronaca, non mi esce di mente. Moonlight, che non ho ancora visto, ha pure vinto Oscar. Come ha detto Guadagnino in una intervista, almeno un pezzo di mondo colto è pronto all'uguaglia e il cinema si muove con esso. Non so se qualcuno si ricorda lo scandalo che creò Brokeback Mountain nel 2005. Niente di tutto questo sta succendo adesso, e, scusate, ma questo mi rende un minimo di fiducia nell'umanità, persa alla fine del tre elezioni del 2016.
Love, Simon! è una commedia, con recitazione e regia da commedia, ma tocca temi seri e assai attuali come il cyberbullismo, il coming-out alla scuola superiore e la voglia legittima di uscire allo scoperto e vivere una grande storia d'amore. Imperdibile? No. Piacevole? Assai!


King Arthur: Legend of a sword (2017)
Da quando Game of Thrones è Game of Thrones, qualunque produzione britannica che voglia avere almeno una possibilità di pareggiare al botteghino, mette nel cast almeno un paio di attori di GoT, così la gente come me magari guarda il film. Qui abbiamo Littlefinger e Rose Bolton. Perchè, diciamocelo, nessuno sentiva il bisogno dell'ennesima produzione su re Artù. Detto questo, il film fa del suo meglio per settare un tono diverso da qualunque storia di Camelot vista in precedenza, con dialoghi veloci e quasi in rima, scene confuse e accattivanti che non ti lasciano il tempo di riprendere fiato, mostri improbabili e merlino donna. Ma il risultato finale è meh. Ma guardatelo, se siete in crisi da GoT, perchè abbiamo battaglie a gogò, accenti alla Winterfell e musiche celtiche. Un fix vale l'altro.



The space between us (2017)
L'idea del ragazzino nato su Marte, cresciuto da scienziati, supergenio, che trova la ragazza sulla Terra e prende un razzo per andare a incontrarla era pure figa. Il film di per se non è tremendo, ma, come Passengers, scade un po' troppo alla svelta in una romcom iperspaziale, estremamente prevedibile e un attimo mielosa. Sull'aereo OK, ma non vale la pena di spenderci un soldo.


E con questo si conclude il primo blocco di 4. A domani. E guardate Call me by your name. Alla TV più grande che avete, non come me, scema, che l'ho guardato sull'iPhone.


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