Wednesday 26 September 2018

film recenti, diciamo usciti dal 2016 in poi n.2

Faro' del mio meglio per ottimizzare e sfruttero' questa mia assolutamente deprimente pausa pranzo davanti al PC, fra una grant e un paper. Colonna sonora di Call me by your name in cuffia. Una addiction e' un'addiction.

The Ottoman Lieutenant (2017)
Vedi ieri per cast contente attori di GoT. Qui abbiamo Michiel Huisman (Daario Naharis). Ampiamente criticato da tipo tutti (18% su Rotten Tomatoes) per by-passare un tema delicato come il genocidio armeno con una storiella d'amore, a me il film di per se non ha fatto del tutto schifo. È appunto una storiella d'amore ambientata durante la prima guerra mondiale. È un limite mio, non riesco a incazzarmi con un film per inaccuratezze storiche, anche se mi rendo conto che non fare menzione del genocidio armeno per mano del governo ottomano non sia da mettere sullo stesso piano di qualche dettaglio sbagliato nello show dei Medici. Insomma se non avete di meglio da fare e siete al quinto film su un volo per l'Australia e avete visto tutto il resto, che vi dico... la fotografia non e' male.



Battle of the sexes (2017)
Figo.
Io, ignorante come un ciuco, non sapevo manco chi fosse Billie Jean King (Emma Stone), ed a questo serve appunto il cinema: a colmare vuoti di ignoranza. Per chi e' ignorante come me, Billie Jean King era una tennista professionista, che ha vinto un sacco di roba e che, nel 1973, a 29 anni, vince la cosidetta battaglia dei sessi, dove si scontro', battendolo, con Bobby Riggs (Steve Carell), qui a Houston! Il film e' la storia di quella memorabile partita, combattuta principalmente per contrastare il sessismo, sia verbale che quantifiabile in gap di salario, presente allora (e ancora, viste le ultime scene miserrime con/su Serena Williams) profondamente nel tennis. BJK e' anche gay, e pare sia stata una delle prime atlete di fama mondiale a fare coming-out. Un altro film, quindi, che tocca temi LGBT e, attualissimi, di diritti delle donne, uguaglianza fra sessi, razze e orientamenti sessuali. The time is up, people! Se non sei un maschio bianco etero, e' il tuo momento per incazzarti e far sentire la tua voce. Se sei un maschio bianco etero e' invece il tuo momento di a) stazzitto, b) sostenere chi ti urla accanto.


Three billboards outside Ebbing, Missouri (2017)
Acclamato dalla critica, e' la storia di una madre che, per spronare la polizia locale a far luce sull'omicidio della figlia, appende tre cartelloni appena fuori dalla citta' di Ebbing, in Missouri, incitando il capo della polizia a muovere il culo e indagare. I tre cartelloni scatenano tutta una serie di reazioni, piu' o meno legittime, della popolazione locale, di cui il film fornisce un ritratto crudo, violento e realistico. Bah. Mi e' forse sfuggito il messaggio, ma a parte dipingenre il MidWest a tinte fosche, tanto da far passare la voglia di uscire dal Texas, non mi ha detto granche'.


Ferdinand (2017)
E' un cartone su un toro a cui piacciono i fiori e non vuole fare la corrida. A Fabio e' piaciuto parecchio. (Ok penso che il messaggio sia che l'abito non fa il monaco).



E con questo si conclude il 2017 (almeno che non mi venga in mente qualcos'altro).
Per farla breve: guardare assolutamente Call me by your name, Lady Bird e Battle of the Sexes.
Il resto puo' aspettare Netflix.



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