Wednesday 22 May 2019

Game of Thrones S8 Ep6: The Iron Throne


Tanto per mettere le carte in tavola e essere chiari fin dalla prima riga: a me il finale è piaciuto assai, così come tutta l'8 stagione. Sinceramente non capisco da dove venga tutta questa rabbia e frustrazione da parte dei fan, se non dal fatto che le cose non sono andate come volevano. Che è esattamente la quinta esserenza di A song of Ice and Fire e dello show che si è appena concluso.
Avrei gradito forse un episodio in più che esplorasse, non tanto perchè a Dany parte la bambola, che a me è apparso abbastanza chiaro, ma altri dettagli, come la reazione degli Stark alla vera identità di Jon, il vero ruolo del three eyed raven (a parte essere un mezzo letterario per farci sapere gli antefatti), il complotto di Varys, la reazione di Jon alla scoperta che la sorellina Arya è un faceless man. D&D, però, non sono due coglioni nati ieri, nonostante quello che internet pensi al momento, hanno scelto di mostrarci solo il fatti per un motivo, che secondo me è il seguente: a spiegarci tutte le pippe mentali ci penseranno i libri, che ora tutta la fandome ha la bava alla bocca per leggere, perchè vuole capire, capire, capire. Quale sublime operazione di marketing!
Ma torniamo all'episodio, riassumento brevemente i fatti. Tyrion cammina fra le macerie per raggiungere il Red Keep collassato, dove diseppelisce le salme dei fratelli, morti nel crollo della torre, abbracciati, così come erano venuti al mondo. Una scena tristissima, una fotografia eccezionale. Nelle strade regna il caos, gli unsullied giustiziano prigionieri dietro ordine della regina, la quale, dopo breve, si rivolge agli eserciti ringraziandoli di aver macellato i nemici e incitandoli a fare lo stesso con tutti gli altri tiranni del mondo. La situazione non è incoraggiante. Tyrion si licenzia da Hand of the Queen e viene imprigionato. Successivamente, spiega a Jon la vera natura di Dany, con quasi le stesse parole che ho usato io nel post della settimana scorsa. Giuro non avevo visto l'episodio senza dirlo a nessuno. Jon, pur sapendo benissimo cosa sia saggio fare, ancora è speranzoso di sbagliarsi e se la racconta come non mai. Intanto Dany cammina nella sala del trono, sotto la neve (ok ok ok era neve e non cenere) e sta per toccare l'iron throne, come nella visione della House of the Undying. Mi aspettavo che Arya le piombasse addosso come aveva fatto con il Night King, e invece... Dany tocca il trono. Poi accapa Jon e le pianta un coltello nel cuore, compiendo visione e profezia. Prima però la rassicurandola che resterà sempre la sua regina. Che culo! La biondina non se l'aspettava e muore lo sguardo incredulo. Sia Kit che Emilia ci regalano una performance eccezionale. A questo punto, accapa Drogon che fonde l'Iron Throne, perdio, così si leva la ciccia daifoo. Lo stesso trono che era stato assembrato da Valeryon, con le spade dei nemici sconfitti, simbolo di tirannia e massacri, emblema della menzogna che il popolo si è raccontato per decenni (se non vi ricordate l'epico dialogo fra Varys e Littlefinger, quello "caos isn't a pit, caos is a ladder", vi incoraggio a ricercarvelo), spezzando simbolicamente la "wheel" e spazzando via il ricordo della dinastia dei Targaryen. Al che si piglia la madre fra gli artigli e si leva di culo. Amen.
Passano svariate settimane e Tyrion viene portato al cospetto dei signori e signore di Westeros da un Greyworm che si è autoletto a capo di King's Landing? Bah, questa è l'unica nota stonata. Cazzo vuole questo? Ma insomma, passiamo oltre. Tyrion suggerisce che si elegga un nuovo re o regina. Sam, bon per lui, suggerisce pubbliche elezione, ma a 'sto giro, non va... Westeros non è ancora pronto alla democrazia. Tuttavia, in qualche modo, la ruota si rompe per davvero, perchè re e regine non saranno più incoronati per diritto di nascita, ma per elezione, seppure di una oligarchia di privilegiati. Ma Roma non s'è fatta in un giorno e la repubblica che ho previsto è scritta nella storia di Westeros.
Tyrion attacca a parlare che quello che unisce i popoli sono le storie  (leggi gossip), e chi sa più storie di Bran the Broken, aka 3eyed raven? Tutti pensano che chieda a Bran di spifferare la vera identità di Jon, e invece no, lo propone come re. Surprise. Uno dei personaggi più odiati dalla fandome, finisce sull'Iron Throne (che non c'è più, ma insomma in senso figurato, ci si capisce). Soooo GRRM! Bran, con la solita aplombe, accetta e fa Tyrion Hand. La domanda sorge spontanea: l'ha sempre saputo, Bran, che quella sarebbe stata la fine? Se sì, che ruolo ha esattamente il 3eyed raven? Quello di mero spettatore dello svolgersi inarrestabile dei fatti, o può in qualche modo intervenire e cambiarli? La mia personale opinione è che, se pure avesse avuto una visione del diventare re, il suo vero ruolo gli si sia chiarito solo all'ultimo momento e, nel grande schema delle cose del 3eyed raven, l'essere re in questo momento storico, non è che un punto nell'universo della storia di tutti i tempi. 
Tyrion, eletto Hand per la terza volta, detiene il primato di quanto è campato con quella spilletta alla giacca, che generalmente porta merda come se piovesse, però tutto sommato, fra i sopravvissuti, è l'unico con abbastanza esperienza da mandare avanti la baracca ammaccata del regno. Tutti i signori di Westeros salutano il nuovo re, eccetto Sansa, che, saggiamente, decide di levare di culo se stessa e il Nord, dichiarandolo regno indipendente. Yara sembra un po' scocciata di non averci pensato anche lei prima. Jon, che non solo ha salvato i 7 regni dall'esercito dei morti, ma anche da un altro potenziale tiranno armato di drago, viene ripagato con esilio al wall, il cui ruolo, ora, è solo quello di prigione (o casa per bastards and broken men), visto che nè i Wildlings nè gli Others sono più un problema. 
Dopodichè ci viene regalato un assaggio di "Dream od Spring". 
Brienne, adesso capo delle guardie real, finisce il capitolo sulla vita di Jaime Lannister con qualche ritocco degno del migliore revisionismo storico. La storia, è proprio vero, alla fin fine viene scritta dai vincitori. Lo small council si riunisce per rimettere insieme il regno. Bronn perora la causa dei bordelli, il re allude a "warg" (come è tradotto in italiano?) Drogon, qualcuno inizia una petizione a HBO perchè si giri uno spin-off su questi qua. Sansa viene incoronata regina del Nord, Arya salpa per vedere che c'è a ovest di Westeros (mi veniva la battuta "A ovest di Paperino", ma mi pareva scontata), Jon arriva al Wall e trova Tormund a aspettarlo ("a mad man, or a king" "you have the north in you, the real north"). Lo show finisce con Jon che, chiusosi alle spalle il passaggio sotto al muro - e dopo doverosa carezza a Ghost che quieta gli animi di 2/3 di internet - cavalca a fianco del suo vero popolo, verso il suo vero regno, Beyond the Wall. Fuck the realm, fuck honor, fuck taking no wife, and bullshit. King Beyond the Wall. Fuck yeah! Me lo vedo trovarsi una che somiglia a Ygritte e sfornare decine di bambini baciati del fuoco.
Fantastico il montaggio di Jon, Arya e Sansa, ognuno che si prepara e incammina verso il proprio futuro, con il regno del nord che si inginocchia al passaggio della Regina, i free folk che *non* si inginocchiano al cospetto di Jon, e Arya che abbraccia, per una volta, carte e binocolo invece che pugnali e spade.
Tutti i cerchi si chiudono, tutto torna. Che cazzo ci sarà da lamentarsi?
C'è che lo show è finito, ecco cosa c'è, e nessuno è più triste di me. Sono stati 8 fantastici anni di televisone. Alla fine GoT è sempre stato incentrato sulla storia degli Stark, e si conclude con tutti gli Stark, la casata del grande onore, in posizione di potere. Il migliore dei finali possibili per loro e, onestamente, per il regno tutto. 

E qui si conclude anche questa avventura di "Parole in Libertà", blog nato per book-to-screen di GoT appunto, che si era evoluto nelle review della Marvel e di altro, che però alla fine quasi nessuno ha mai letto. Pitù ne avrebbe molte da dire, ma scrivere di cinema e TV senza che si inneschi alcun dibattito, non ha senso, quindi si concentrerà a scrivere le proprie opinioni su altri argomenti. Sono stati vari anni divertenti. Grazie agli affezionati che mi hanno continuato a leggere. A tutti voi auguro di continuare a godere nella luce di Netflix, la miglior invenzione dell'uomo dopo la ruota.





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