Tuesday 28 June 2016

Game of Thrones S6Ep10 - Winds of Winter


L'episodio si apre a King's Landing, stage principale della puntata, con un suono di campane a un rintocco (a morto, si direbbe a casa mia, tocco quantomeno azzeccato). Tutti si preparano per il processo che sta per avvenire, in cui gli imputati, Loras Tyrell, Cersei Lannister e Maergery Tyrell sono chiamati a giudizio per peccati più o meno veniali, e saranno giudicati da una manica di maniaci religiosi. La colonna sonora al pianoforte è meravigliosa, lascia dentro un senso di attesa, ma anche di pace, ingannevole pace, contrapposta all'incessante e incalzante overdose di adrenalina della scorsa settimana. Maester Pyrcell viene intercettato da uno dei little birds di Qyburn. Intanto Loras confessa tutti i propri peccati, principalmente quello di essere gay, e, in espiazione, chiede di unirsi alle fila dei Faith Militant. Ovviamente nessuno di quei crimini che confessa sono crimini, o almeno non dovrebbero, anche se evidentemente qualcuno la pensa diversamente anche ai giorni nostri, ma sono gravissimi crimini nel Medioevo e per questo Loras è costretto a spogliarsi di ogni titolo e si becca l'incisione sulla fronte, pur di smettere di soffrire. Nel mentre Cersei si agghinda come la matrigna di Biancaneve. Tommen, al secondo richiamo, cerca di uscire dalla sua stanza per andare al processo e viene bloccato da Mountainstein e subito si capisce che qualcosa non torna. Cersei non ha mai lasciato il Red Keep, Tommen non viene fatto uscire dalla propria stanza... qui gatta ci cova. E infatti una marea di wild fire cova negli anfratti della Setta di Baelor, pronta a fare KABOOM e a spazzare via tutti i nemici di Cersei: Tyrells, zio Kevan, faith Militant, High Sparrow, un bel po' di sudditi ricchi e poveri. Sacriifici ritenuti necessari da Cersei Regina Cattiva, che si gode il fuoco d'artificio sorseggiando vino alla finestra. Lo stesso non si può dire del povero Tommen, che una volta vista l'esplosione, si toglie la corona e butta di sotto senza esitazione. La scena è montata sapientemente, con l'inquadratura che passa dalla faccia soddisfatta di Cersei a quella annichilita di Tommen. Per Cersei, in un colpo solo, si avvera la profezia di Maggy the Frog e il sogno di sedere sull'Iron Throne. Ma non è finita. Anche Maester Pyrcell viene fatto fuori da un'orda di bambini satanici e Septa Unella data in pasto al Mountainstein, non prima di sorbirsi la tanto desiderata confessione. Tutto va a meraviglia per Cersei.
Mentre Tommen vola giù dalla finestra, si sente la voce di Walder Frey che acclama "for House Lannister". Il montaggio è volutamente sarcastico, ben poco c'è rimasto di quella casata.  Walder Frey sta tenendo un party, cosa che a quanto pare fa di continuo. Festeggia la vittoria sui Tully e ribadisce l'alleanza con i Lannisters che ora ha anche un motto "The Lannister and the Frey send their regards". Per chi lo avesse mai potuto scordare, sono le parole che Roose Bolton sussurra a Rob Stark, al Red Wedding, prima di accoltellarlo. Jaime non sembra particolarmente impressionato, e ammazza il tempo inscenando la versione medioevale di "haaaaaave you met Ted?" con Bronn. Una delle cameriere gli ammicca in maniera sensuale. Niente di strano. Jaime non è dell'umore adatto, manda Walder Frey a quel paese quando si sente accomunato a quest'ultimo in king's slaying, e se ne va presumibilmente a dormire. Jaime è sulla via della redenzione, gli si legge negli occhi.
Quindi ci siamo giocati una città, un re e probabilmente un'allenza e non siamo nemmeno a metà episodio.
Gilly e Sam arrivano a Old Town. Sam si scontra con la burocrazia locale, ma dimentica presto il disappunto appena mette piede i biblioteca e ha un geek-garsmo. Tutto quel sapere può dare alla testa. E pensare che adesso lo portiamo ogni giorno in tasca, senza degnarlo di uno sguardo. Ok, niente filosofia spicciola: questa roba è paro paro a DwD, anzi manca una parte succosa, che verrà spero ampiamente esplorata nella prossima stagione.
L'inquadratura va su un corvo bianco che da Old Town porta la notizia che l'inverno è arrivo. Quel particolare corvo arriva a Winterfell. Jon, in sala da pranzo, è in preda a un momento di autocommiserazione in rimembranza di quando da bambino veniva escluso dalla tavola degli Stark durante le feste. Melisandre puntualizza che almeno ha avuto un'infazia, una famiglia e delle feste, prima di ammettere di aver bruciato viva Shireen, con il benestare dei genitori, davanti a un Davos leggermente alterato. Tutto a un tratto, non far sedere un bastardo al tavolo di famiglia sembra genitorialità ad alto contatto. Davos giustamente puntualizza che Shireen è stata bruciata per nulla, tutti sono comunque morti e Melisandre non aveva capito una mazza delle fiamme. Poi chiede a Jon di condannarla a morte, mettendolo in imbarazzo: Melisandre lo ha pur sempre riportato in vita e, lui lo sa, gli farà comodo contro il Night's King. Da stratega quale si è dimostrato la scorsa settimana, si libera dall'impiccio bandendola dal Nord. Melisandre se ne parte, nella neve, probabilmente a incontrare la cricca della Brotherhood without Banners, fare comunella con Thoros of Myr e riapparire prima della battaglia finale fra Ice and Fire. "I was ready to die for many years", Dopo la prima puntata non stento a crederlo. Melisandre è, incredibile ammetterlo, un personaggio positivo. Una schiava del Lord of Light, una che, nella sua potenza e nelle sue limitazioni, fa del suo meglio per fare la cosa giusta. Un alto capolavoro di GRRM, che penso lo show abbia dipinto bene. Ricordatevi quanto disprezzo destava nei vostri animi ai tempi delle prime pire e quanto invece, adesso, quello che fa sembra quasi comprensibile. Non sarà l'ultima volta che la vedremo.
Nel mentre lei si allontana, Jon e Sansa dibattono su chi si piglia la camera matrimoniale. Jon genuinamente pensa che lei dovrebbe essere la Lady of Winterfell e lo penso anche io. Se non avesse orchestrato l'arrivo dei cavalieri del Vale, non sarebbero li. L'altra settimana mi chiedevo come mai non avesse messo Jon al corrente, poi ripensandoci, e leggendo altre review, ho capito che l'ha fatto per mantenere l'effetto sorpresa su Jon stesso, che è valoroso, ma, diciamocelo, un po' coglione, con l'ansia che ha di fare sempre quello che è giusto e onesto. Se Jon lo avesse saputo, avrebbe probabilmente mandato tutto a puttane.
Dall'inverno all'estate. Dorne. Finalmente ci hanno dato un motivo per non saltare le scene a pie' pari, e cioè ci hanno servito Lady Olenna che zittisce Sand Snakes su un piatto d'oro. Sebbene fosse chiaro come il sole che splende nello scudo dei Martell, adesso è ufficiale: l'alleanza fra donne cazzute è fatta. Dorne di Ellaria Sand si unisce all'iron fleet di Yara Greyjoy e a quello che resta di house Tyrell per reinstallare Danaerys Targaryen sull'Iron Thrones. Contro Cersei Lannister, in quello che si preannuncia essere l'ultimate catfight - se vogliamo includere anche le due Stark. Le donne in thrones hanno avuto una evoluzione rimarchevole. Da oggetti sessuali e merce di scambio, a regine, conquistatrici, strateghe, streghe, assassine, vendicatrici assetate di sangue. Ogni singola parte del regno ha una donna reggente. Eccetto il Vale, ma chissà. Slowly but steady, hanno sbaragliato le controparti maschili e sono ascese al potere. È un nuovo mondo, quello che vedremo nelle prossime due stagioni, meno forza bruta e più strategia, forse. E se quella non dovesse funzionare, ci sono sempre i draghi. Speaking of which: Dany si libera di Daario Naharis, semplicemente perché non si parte per per l'Erasmus con i sassolini in tasca (leggi fidanzato a casa), it is known. Ottimo monologo di Tyrion, che questa stagione ha avuto ben poche possibilità di vincere un altro Emmy's, ma ci guadagna la spilletta del Hand of the King. Non sembra particolarmente entusiasta, forse perché è consapevole di quanta merda porta.
Ci spostiamo a tavola con Walder Frey, di nuovo, ma stavolta la sala è vuota. WF fa il simpatico con la cameriera di prima, chiede dove sono i figli, gli viene indicata la pie che sta per mangiare con un dito che sporge, la cameriera si toglie la maschera ed è Arya, che non mi risultava avesse imparato l'arte dei 1000 volti, né se li fosse portati a presso, né si fosse dedita alla cucina. Ma tutto questo passa in secondo piano rispetto alla immensa soddisfazione di vedere WF sgozzato, esattamente come fu sgozzata Catelyn al Red Wedding, al suono di "The last thing you ever gonna see is a Stark smiling down at you as you die". God, it felt good. Subito ogni fan del reame perdona i buchi di sceneggiatura, nasconde un sogghigno diabolico e la bavetta vampiresca. Arya, faceless assassin, con i tratti di Lady Stonehearth. Like.
A Winterfell, un inquietante Littlefinger rivela che il suo piano è conquistare l'Iron Throne e avere Sansa al suo fianco. Tenta di gettare un'ombra sul fratello, insinuando che lei dovrebbe essere a capo del Nord. Uno penserebbe che dopo che LF l'ha venduta ai Bolton, Sansa non si facesse mettere in mezzo, ma chi può dirlo. Dopo un po' Jon viene incoronato The White Wolf e King in the North, in seguito a un altro pep talk della decenne Lyanna Mormont. Sansa, che dal post-Ramsay è mono-espressiva, sembra OK con la decisione, finché non incrocia sguardo con LF e allora non si capisce più, se ne abbia paura, o se gli venga voglia di giocare a pericolosi giochi di potere.
Riecco Bran, con Coldhands, che arriva al Wall, che CH non può attraversare per via degli incantesimi. Bran non mette tempo in mezzo e si rifa un viaggio nel passato, riprendendo la visione della Tower of Joy esattamente dove l'aveva lasciata. E si rivela quello che tutta la fandom sapeva, e cioè che R+L=J, che in pratica significa che i veri genitori di Jon Snow sono Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen. Non viene detto esplicitamente ma è implicito nella frase "if Robert finds out he will.... (kill him, ndr), you know he will. Promise me Ned". Pensavo che non esistesse persona non al corrente di questa teoria, ma parlando oggi con un amico mi sono resa conto che non tutti passano la vita a leggere forum e review e minchiate su Song of Ice and Fire. Quindi per riassumere velocemente l'antefatto:
Siamo ai tempi della dinastia del Mad King Aerys II Targaryen, il babbo di Dany per capirsi. Lyanna Stark era promessa sposa a Robert Baratheon, mentre il figlio di Aerys, Rhaegar, sposato a Elia of Dorne, sorella del compianto Oberyn Martell, the Red Viper. A una certa, Lyanna sparisce per mano di Rhaegar. Robert, il quale si è fatto ammazzare a cornate da un cinghiale, non era certo noto per la sua posatezza, in preda a follia amorosa, acchiappa Ned e iniziano la ribellione che lo porta a conquistare il trono di spade, con l'aiuto di Jaime Lannister, allora membro della guardia reale, che accoltella il Mad King (scopriamo dopo che lo fa principalmente per salvare la città dall'essere rasa al suolo dal wild fire. Ironia della sorte, ci pesa la sorella in questo episodio). Rhagar viene sconfitto per mano di Robert nella famosa battaglia del Tridente. Vinta la guerra e conquistato il trono, Robert tace sulla strage dei figli di Elia, perché Targaryen e potenziali eredi al trono, perpetrata ad opera del Mountain e ordinata da Tywin Lannister. Dany e Viserys scappano con l'aiuto di Varys a Pentos e il resto è storia. Ned, che non approva infanticidi, se ne va da King's Landing, incazzato con Robert che rivede molti anni dopo in Got S1Ep1. Ned va a cercare la sorella che, fino ad oggi, sappiamo trova morta nella Tower of Joy, dove, dice, Rhaegar la teneva prigioniera. Ned successivamente torna a Winterfell con un neonato, che dichiara essere il suo figlio bastardo e tira su come se fosse suo. Mai nomina la madre del bambino. Il libro è pieno zeppo di indizi sulla verità rivelata in questa puntata, sono contenta di parlarne nei commenti, se volete, ma non sto ad elencarli tutti perché non mi passa più. Il fatto principale è che il buon Jon è, attualmente, il vero erede all'iron throne. Considerando l'espressione che ha dipinta in volto quando lo acclamano King in the North, sarà contentissimo di saperlo. Lui se ne vuole solo stare nelle retrovie a farsi i suoi cazzi e lo mettono sempre in mezzo: prima Lord Commander del Night's Watch, poi King in the North, poi magari Azor Ahai, manco la morte l'ha strappato alle beghe.
L'episodio si conclude con Cersei regina e la flotta e i draghi in partenza per Westeros. Tutti in piedi a guardare l'orizzonte compreso Varys che era a Dorne alcune scene prima. Grandioso CGI di draghi che volano a raso dell'acqua, richiamando alla mente Top Gun.

Mancano solo due mezze stagioni e questo show sarà finito. Mezze perché hanno annunciato saranno di 7 e 6 puntate. Ci sarà una stagione dedita alla riformazione di alleanze e una dedita alla battaglia finale con il Night's King.
Questa stagione è stata acclamata dalla critica come la migliore.  Per me è stata diversa, la prima che ho guardato con il cuore in gola perché, come tutti i fan, non sapevo che cosa mi sarebbe aspettato. Al di là di voler trovare i peli nell'uovo, perché alla fine la televisione ha da riportare tanti fatti, in maniera seguibile anche dallo spettatore casuale, e non ha il budget di un film della Marvel, ho trovato questa stagione molto bella, ma più scontata, un po' tirata via e con buchi di sceneggiatura qua e là. Non capisco se perché oramai lo show volge al termine e quindi molti fili narrativi devono venire a un capo in un tempo ragionevole o se non me ne sono mai accorta prima, perché già possedevo tutte il informazioni necessarie. Trovo però sbagliato approcciarsi a una serie TV fantasy con aspettative di congruenza e organicità troppo alte. Uno show è uno show. nonostante lo si erga spesso a imperituro capolavoro. Forte di questa prospettiva, ammettiamo che a questa stagione non è mancato molto. Ci ha regalato morti a volontà - alcuni dei quali aspettavamo a gloria, colpi di scena, rivelazioni cruciali e battaglie epiche. Abbiamo visto gli amati Stark risorgere dalle ceneri - ed era anche l'ora-, le donne erigersi a guerriere e reggenti, i personaggi principali convergere verso luoghi comuni dopo 6 anni di diaspora. La scena finale non è un cliffhanger ma la visione mozzafiato di una flotta che salpa verso una grande impresa.
Un anno sarà lungo a passare, ma spero che fra oggi e l'inizio della stagione 7 a aprile prossimo, esca finalmente Winds of Winter. Intanto non ci resta che sedersi, rilassarsi, e, forti della conoscenza del "come va a finire" mettersi li e riguardare tutto dal primo episodio, per assaporare i dettagli e godersi i dialoghi fino all'ultima parola.

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